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Sticchi Damiani: "Un nuovo acquisto si presentò con 2 Rolex per polso, lo rispedimmo a casa"

Sticchi Damiani: "Un nuovo acquisto si presentò con 2 Rolex per polso, lo rispedimmo a casa"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2023
Giacomo Iacobellis
Oggi alle 16:30Serie A
Giacomo Iacobellis

Nel corso della lunga intervista esclusiva rilasciata a TMW per ripercorrere i suoi 8 anni da Presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani ha raccontato anche qualche curioso retroscena sul mercato del Direttore Pantaleo Corvino. Queste le sue dichiarazioni in merito:

Parliamo del Direttore Corvino: qual è la chiave del vostro successo?
“Pantaleo è una persona che ho voluto fortemente. Ci conosciamo da una vita anche oltre il calcio. Dopo la retrocessione in B in pieno Covid avevo bisogno di qualcuno di cui fidarmi. Gli chiesi prima di tutto di rimettere in sicurezza il club, e poi - obiettivo subordinato al precedente - pure di raggiungere risultati sportivi. Abbiamo ottenuto entrambi e siamo molto felici. Lavorare con lui è facile perché condividiamo la cultura del lavoro: per competere dobbiamo lavorare venti ore al giorno. Nel calcio è sempre più facile che accada l’ipotesi peggiore, quella più amara, proprio questa consapevolezza ci tiene lontani da ogni analisi superficiale”.

C’è qualche aneddoto di mercato legato a Corvino che ricorda con più gusto?
“Ce ne sono tantissimi. Una volta Pantaleo mi disse: ‘Presidente, che ne pensi di Umtiti?’. Io gli chiesi se fosse un omonimo… E lui: ‘No, è proprio lui’. Non c’erano trucchi. Ci sono stati anche tanti calciatori che alla fine non abbiamo tesserato. Ricordo per esempio quando mandammo via un giocatore già arrivato in aeroporto e fotografato con le classiche foto di rito, perché nella prima chiacchierata aveva avuto due o tre uscite infelici. Tutto questo, mentre indossava due Rolex per polso. Capimmo che non era il profilo giusto per il nostro Lecce. Oppure un altro non lo prendemmo perché aveva troppi tatuaggi. E poi ci sono le tantissime operazioni concluse in silenzio, annunciate sui nostri canali ufficiali senza che nessuno sapesse nulla”.

Qual è l’operazione di mercato che l’ha resa più orgoglioso?
“Umtiti è stata un’operazione straordinaria, un campione del mondo che ha dato tantissimo al nostro club, ma quella di Dorgu rappresenta il modello Lecce a 360°: preso dal settore giovanile di una squadra danese, ha fatto un anno in Primavera e mezza stagione in Serie A, per poi essere ceduto al Manchester United per 38 milioni. Un simbolo della qualità del nostro club. E fare mercato con il Manchester United è ulteriore motivo d’orgoglio”.

Alcune cessioni negli ultimi anni hanno toccato il cuore dei tifosi, come quelle di Hjulmand, Strefezza e Baschirotto. Come le ricorda a livello umano?
“Diciamo che Hjulmand era un giovane che aveva fatto benissimo, e queste decisioni non sono mai semplici. Umanamente le più dolorose sono state Strefezza, che era nel cuore della città, e Baschirotto. Entrambe le operazioni, però, avevano una loro logica: Strefezza voleva cogliere la grande chance, anche economica, offerta dal Como e meritava di essere accontentato per quanto fatto con noi, e Baschirotto ha avuto l’opportunità di firmare un contratto lungo con la Cremonese. Inoltre, la sua cessione ha dato spazio a Tiago Gabriel, che sta facendo benissimo quest’anno, nonostante sia un fine 2004, praticamente un 2005”.

Tiago Gabriel potrebbe essere uno dei nuovi Dorgu del Lecce? Si parla di Juventus sulle sue tracce…
“In questo avvio di stagione Tiago ha avuto numeri impressionanti: palloni recuperati, contrasti vinti, senza mai un cartellino giallo. È efficace grazie alle sue qualità tecniche e fisiche, e questo fa capire che, per la sua età, ha un rendimento fuori dal normale. È un ragazzo da seguire nel suo processo di crescita, senza fretta, perché ha ancora tanto da imparare. Juventus? È prematuro parlarne, ma sicuramente posso dire che ha suscitato l’interesse di tanti”.

Il Lecce punta sui giovani: avete preso un classe 2008 per fargli fare l’attaccante titolare.
“Camarda è un 2008 su cui abbiamo scommesso seriamente, l’abbiamo preso come protagonista nonostante l’età perché crediamo nelle sue qualità, nel suo potenziale e nel suo percorso. Penso che dare maggiore spazio ai giovani italiani, magari con incentivi economici per chi li fa giocare, sarebbe utile per le squadre della Serie A e per la nazionale. Bisogna avere coraggio nel valorizzare i nostri talenti”.

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