Zazzaroni: "Chivu farà un anno da mister a febbraio, ma si muove con la disinvoltura dei grandi"
Il direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni, dedica il suo editoriale odierno all'Inter, che oggi è attesa dalla sfida col Genoa al Ferraris. Questo un estratto della sua analisi sui meriti del nuovo tecnico nerazzurro Cristian Chivu, bravo a costruire fin da subito un collettivo dando al contempo sia continuità sia rottura rispetto all'Inter di Inzaghi: "Ripete 'noi' siamo, stiamo, facciamo, speriamo. Cristian Chivu è al plurale eppure a Monaco non c’era. Stava ancora aspettando che il Parma gli facesse un’offerta migliorativa dello stipendio per meriti acquisiti sul campo.
Chivu è complice dei suoi, si assume anche responsabilità e sconfitte che non ha. Sa bene che la complicità non ti lega. Ti stringe. Tra gli allenatori delle squadre da (teorico) scudetto, è l’unico a non aver ancora vinto nulla. Nel nuovo ruolo, ovviamente. I suoi avversari si chiamano Conte, Allegri, Spalletti, tre volpi e nemmeno troppo vecchie. Vorrei tanto aggiungere Italiano, ma so bene che si tratterebbe di un’esagerazione. Da tecnico Chivu compirà un anno il 18 febbraio, ma si muove con la disinvoltura dei grandi, dopo aver assimilato il meglio da calciatore.
Per chi è condannato a vincere l’unica comunicazione efficace è il successo, sono i titoli. Tutto il resto è folclore e materia per semiologi un tanto al chilo e cultori del verba volant. Solo i titoli manent".











