Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
esclusiva

Dg Pro Vercelli: "Un '04 e un '03 titolari. Coraggio? No, modo giusto di lavorare"

ESCLUSIVA TMW - Dg Pro Vercelli: "Un '04 e un '03 titolari. Coraggio? No, modo giusto di lavorare"
giovedì 7 aprile 2022, 20:04Serie C
di Claudia Marrone

Tra le squadre rinnovate che si sono però confermate nel campionato di Serie C, c'è sicuramente la Pro Vercelli, sesta forza del Girone A del torneo.
Una stagione che dall'esterno è apparsa da subito positiva, e che è stata analizzata, ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, dal Dg Raffaele Vrenna.

A tre giornate dalla fine, e con i playoff ormai in mano, che bilancio generale fa della stagione della Pro Vercelli?
"Sicuramente è un bilancio complessivamente molto positivo, abbiamo iniziato con il piede giusto ma qualcosa non è andato poi come speravamo, tanto che abbiamo deciso di cambiare mister, optando per un profilo che conoscevo: il cambio ci ha dato ragione sotto tutti i punti di vista, e se si considerano gli ultimi risultati, per gli stessi, saremmo almeno tra le prime tre. Ora pensiamo ad affrontare al meglio la restante parte di anno".

Accennava alla svolta arriva con mister Lerda, che Lei ha voluto fortemente: cosa è cambiato?
"Lerda al momento del suo arrivo ha tirato fuori il carattere della squadra, un carattere celato dal malumore dovuto a qualche sconfitta di troppo. E' un tecnico innovativo, che negli anni si è persino migliorato, anche con l'aiuto di suo figlio, altro profilo in gamba, e ha avuto il merito di rialzare moralmente un gruppo, anche reinventandosi i giocatori nei momenti di difficoltà dovuti alle assenze: non è da tutti schierare un 2004 tra i pali e un 2003 a centrocampo. C'è chi lo chiama coraggio, ma per me è il giusto modo di lavorare quando c'è buon materiale. Sono comunque scelte importanti che hanno ripagato il mister e noi come società: significa che abbiamo intrapreso la strada giusta".

Tanto che il classe 2004, Rizzo, è stato convocato in Nazionale.
"Questa è una gran cosa, per un ragazzo che ha risposto sempre presente e ha stra meritato la chiamata in azzurro".

A proposito di Nazionale, il Ct dell'Under 21 Nicolato ha evidenziato la carenza di giovani. Che lo costringerebbe a trovare oriundi o pescare dalla C...
"Purtroppo, se andiamo ad analizzare i dati, vediamo che l'Italia è il paese con la più alta percentuale di stranieri, ma non si può adesso imputare colpe a nessuno, men che mai posso farlo io che non sono un giudice. In Italia, però, c'è sempre stata paura nel dare spazio ai giovani, chi vuol vincere li utilizza poco anche in Serie C, che dovrebbe essere invece la categoria in cui crescono maggiormente. Le cose stanno cambiando un po' adesso perché le trattive con l'estero sono diventate più onerose, e si è quindi andate a cercare altrove, nelle categorie più basse appunto: calciatori come Gatti, Lucca, Moro, dimostrano che talenti da valorizzare ci sono, si è scoperto che anche la C annovera validi elementi".

Rimanendo al tema della Nazionale, la mancata qualificazione al Mondiale ha aperto riflessioni. E Casini ha aperto a un colloquio con la C.
"Non sono cose che vanno di pari passo. Per quanto riguarda la Nazionale, credo non si debba trovare per forza un capro espiatorio, il calcio dà e toglie in qualunque momento, non serve disfattismo né cancellare il lavoro fatto finora: del resto il pallone non è una scienza esatta. La riforma, però, va attuata a prescindere da tutto, con un pensiero ben chiaro in testa: la Serie C è il motore della B, che è quello della A, non si può trattarle in modi differenti. Si deve star meglio per stare tutti bene. Alle serie sotto la massima, serve più tutela, affinché non risentano troppo della attuali situazioni".

© Riproduzione riservata
Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile