Celtic, l'azionista: "Con Rodgers atmosfera tossica. Insulti rivolti a dirigenza e famiglie"
Si respira un'aria pesante a Glasgow. Le dimissioni con effetto immediato di Brendan Rodgers, arrivate ieri e annunciate pubblicamente dal Celtic con un comunicato ufficiale, hanno smosso un polverone senza precedenti. Il motivo che avrebbe spinto il tecnico di 52 anni riguarderebbe la classifica della squadra scozzese, al 2° posto e a -8 dalla capolista Hearts. Nelle coppe europee, dopo aver mancato la qualificazione alla League Phase della Champions League ai preliminari, invece, il Celtic ha ottenuto 4 punti nelle prime 3 giornate di Europa League.
Il principale azionista individuale del Celtic, Dermot Desmond, però non ha tirato indietro la gamba a proposito dell'addio di Rodgers: "Voglio riconoscere il contributo di Brendan nei suoi due periodi come allenatore, durante i quali ha contribuito a ottenere successi che fanno parte della storia moderna del club. Tuttavia, devo anche esprimere la mia profonda delusione per come si sono svolti gli ultimi mesi", ha riconosciuto Desmond.
"Quando abbiamo riportato Brendan al Celtic due anni fa, lo abbiamo fatto con piena fiducia e convinzione nella sua capacità di guidare il club verso una nuova era di successi duraturi. Purtroppo, il suo comportamento e la sua comunicazione negli ultimi mesi non hanno rispecchiato quella fiducia. A giugno, sia Michael Nicholson che io abbiamo espresso a Brendan il nostro desiderio di offrirgli un prolungamento di contratto, per riaffermare il pieno sostegno e l’impegno a lungo termine del club nei suoi confronti. Disse che avrebbe dovuto rifletterci e ci avrebbe fatto sapere. Tuttavia, nelle successive conferenze stampa, Brendan ha lasciato intendere che il club non avesse mostrato alcuna volontà di offrirgli un nuovo contratto. Ciò era semplicemente falso".
E ancora: "Ci siamo incontrati regolarmente con Brendan, incluso a dicembre dello scorso anno e all’inizio dell’estate, con un dialogo costante nel frattempo, per discutere e concordare la nostra strategia collettiva, le priorità e l’approccio. Ogni giocatore acquistato e ogni giocatore venduto durante il suo mandato è stato deciso con la piena conoscenza, approvazione e consenso di Brendan. Qualsiasi insinuazione contraria è assolutamente falsa", ha voluto precisare l'azionista del club scozzese. "Le sue successive dichiarazioni pubbliche riguardo ai trasferimenti e alle operazioni del club sono arrivate del tutto inaspettate", ha però fatto notare.
"In nessun momento, prima di tali osservazioni, aveva espresso simili preoccupazioni né a me, né a Michael, né a qualsiasi membro del consiglio o del team dirigenziale. In realtà, gli era stato concesso l’ultimo parere su tutte le questioni calcistiche ed è stato costantemente sostenuto nel processo di reclutamento - incluso un investimento record in giocatori da lui personalmente individuati e approvati. Quando le sue affermazioni sono state rese pubbliche, ho cercato di affrontarle direttamente. Io e Brendan ci siamo incontrati per oltre tre ore nella sua casa in Scozia per discutere la questione. Nonostante ampie opportunità, non è stato in grado di individuare un solo caso in cui il club lo avesse ostacolato o non lo avesse sostenuto. I fatti non corrispondevano alla sua narrazione pubblica", ha spiegato Dermot Desmond.
Aggiungendo alla ricostruzione: "Purtroppo, le sue parole e le sue azioni da allora sono state divisive, fuorvianti e dettate da interesse personale. Hanno contribuito a creare un’atmosfera tossica intorno al club e hanno alimentato ostilità nei confronti dei membri del team dirigenziale e del consiglio. Alcuni degli insulti rivolti a loro e alle loro famiglie sono stati del tutto ingiustificati e inaccettabili. Ogni membro del consiglio e del team esecutivo è profondamente appassionato del Celtic e agisce sempre con professionalità, integrità e un desiderio comune di successo. Ciò che è venuto meno recentemente non è stato dovuto alla nostra struttura o al nostro modello, ma al desiderio di un singolo individuo di preservare se stesso a scapito degli altri".
Concludendo: "La struttura del Celtic, in cui l’allenatore supervisiona l’aspetto calcistico, l’amministratore delegato gestisce le operazioni e il consiglio fornisce supervisione, ha servito il club con grande successo per oltre due decenni. Condividiamo tutti la stessa ambizione: garantire il continuo successo del Celtic a livello nazionale e compiere ulteriori progressi in Europa. Ogni sterlina generata dal club viene reinvestita per raggiungere questi obiettivi e per il continuo miglioramento del Celtic. Il Celtic è più grande di qualsiasi individuo. Il nostro obiettivo ora è ripristinare l’armonia, rafforzare la rosa e continuare a costruire un club degno dei suoi valori, delle sue tradizioni e dei suoi tifosi".











