Courtois in dribbling: "Paragone Ancelotti-Xabi Alonso? Irrispettoso, Carlo come un padre"
Il portiere del Real Madrid, Thibaut Courtois, con la consueta schiettezza parla di alcuni temi caldi in casa dei blancos in una intervista rilasciata a Cadena Cope.
A partire da chi parla di "crisi" per il club merengue: "Beh... quando pareggiamo o perdiamo, si parla sempre di crisi, e c'è sempre più rumore fuori che dentro. Non credo che la partita contro il Liverpool sia stata buona, e la nostra sconfitta è stata meritata. Contro il Rayo Vallecano, non credo che abbiamo giocato così male", fa notare.
Il nazionale belga ha poi parlato molto chiaramente dei presunti problemi tra lo spogliatoio e Xabi Alonso: "Non credo di avere un brutto rapporto con l'allenatore. Ma in fin dei conti, ci sono sempre alcuni giocatori nello spogliatoio che sono un po' scontenti di non giocare tanto o di giocare in modo diverso. Ne discutiamo sempre apertamente in riunione e non c'è problema", spiega. Per poi precisare: "Quando leggo questi articoli, dico che sono falsi. Sono solo voci che stanno facendo molto rumore".
Alla domanda su un paragone tra Xabi Alonso e Carlo Ancelotti, ha detto: "Sono due cose diverse, due ambienti diversi. Ancelotti è quasi una figura paterna, persino un nonno, per alcuni, e ha un carisma particolare, diverso da quello di Xabi, che è più giovane e moderno. Sono entrambi ottimi allenatori, ognuno con il suo stile. Ho imparato molto da Carlo e gli sarò sempre grato; ma dire che ci manca Carlo sarebbe irrispettoso".
La risposta a Lamine Yamal
Courtois ha risposto poi alle frecciatine di Lamine Yamal prima del Clasico: "Penso che quando sei rilassato e a tuo agio, a volte puoi dire cose che non pensi. Per me, Lamine è un grande giocatore e farà la storia del Barcellona. Ma ha detto questo, ha causato un po' di scalpore e la stampa gli è andata contro...".
Con Yamal spiega poi di aver parlato dopo la partita: "L'ho visto parlare con Carvajal e poi è scoppiato il piccolo alterco... così gli ho detto qualcosa anch'io. Come ho detto, quando le emozioni sono forti, dici cose che non dovresti dire. Ma è proprio questo lo scopo di un Clásico. Avevamo bisogno di questa atmosfera, di questa intensità, soprattutto dopo le quattro sconfitte dell'anno scorso. Abbiamo bisogno di questa intensità, di questa sensazione che il Barcellona sia un nemico e che dobbiamo attaccarlo perché anche quando hanno vinto, non ci hanno mostrato alcun rispetto".













