Differenza di vedute al Bayern (su Jackson), Hoeness: "Niente da chiarire con il ds Eberl"

Dopo l'arrivo di Nickolas Jackson al Bayern Monaco hanno fatto il giro del mondo le dichiarazioni di Uli Hoeness, membro del board del Bayern Monaco e presidente onorario del club bavarese: "Il giocatore e i suoi agenti hanno contribuito per 3 milioni di euro, quindi ne abbiamo versati 13,5 di onere per il prestito. Non ci sarà un acquisto a titolo definitivo. Questo accadrebbe solo se giocasse 40 partite da titolare e non succederà", disse dopo l'operazione.
Il motivo secondo Kicker è da ricollegare al fatto che le 40 presenze sarebbero da raggiungere esclusivamente tramite campionato e Champions League, visto che la Coppa di Germania non entrerebbe nel conteggio.
Lo stesso Hoeness è tornato a parlare dell'argomento, dato che le sue dichiarazioni sono state accolte come critiche al direttore sportivo Max Eberl: "Non ho assolutamente alcuna necessità di parlare con Max. Ho detto solamente la verità. Volevo aiutare Max perché lo accusavano di aver concesso questa opzione", ha detto prima di un ricevimento in seno al club. "Tutto quello che ho detto è stato molto utile per lui, era pensato per aiutarlo".
Di recente, sono circolate voci sul fatto che Eberl fosse pronto addirittura a dimettersi. Versione subito smentita dal Bayern. "A quanto pare, sono il più grande difensore di Max" - aggiunge Hoeness - ". Forse avrebbe potuto dirlo lui stesso. Allora non sarebbe stato criticato per qualche giorno".
