Endrick, solo briciole al Real. E il papà: "Chi si esalta sarà umiliato, chi si umilia sarà esaltato"
La situazione di Endrick sta diventando sempre più paradossale. Non saranno certo gli unici 11 minuti di gioco in questa stagione contro il Valencia a dare respiro all'attaccante brasiliano classe 2006, arrivato al Real Madrid con ben altre garanzie e un contratto duraturo, fino all'estate del 2030. A riprova della fiducia data dal club madrileno al ragazzo. Inoltre nel parapiglia verbale con l'arbitro ieri nella sconfitta per 2-0 contro il Celta Vigo, dopo Carreras anche lui ha ricevuto un cartellino rosso nel finale, nel mezzo di un’improbabile distribuzione di cartellini.
Una situazione che potrebbe anche far riflettere il talento brasiliano di fare le valigie e levare le tende in occasione del mercato invernale. Nelle ultime settimane sono circolate parecchi rumor ricorrenti sulla trattativa in corso con l'Olympique Lione di Paulo Fonseca, ma in attesa che questa strada prenda una piega più evidente alcune dichiarazioni gettano benzina sul fuoco della questione Endrick. In una story su Instagram, il padre del giocatore, Douglas Sousa, ha preso parola per difendere suo figlio.
"Chi si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato", ha scritto il genitore di Endrick, aggiungendo una foto del figlio seduto da solo sulla panchina dello stadio Bernabeu. Un messaggio volto a denunciare il comportamento del Real Madrid e di Xabi Alonso nel minutaggio all'osso per l'attaccante di 19 anni. Il mese scorso il padre si era già espresso in tal proposito: "So, figlio mio, quanto lavori duro e quanto ti impegni ogni minuto della tua giornata. Conosco tutto ciò di cui sei capace. Sei un vincente e dimostri a tutti di essere un vero guerriero. La tua stella continuerà a brillare, anche se alcuni cercano di spegnerla. Credo che il tuo futuro sia lì".











