Favre: "Non sono pentito per il no alla Svizzera. Ho bisogno di allenare ogni giorno"

A distanza di un anno dall’addio al Borussia Dortmund il tecnico Lucien Favre è tornato a parlare di quella vicenda e delle proposte avute in questi mesi per tornare ad allenare: “Certo che mi dispiace aver perso quel lavoro, ho sempre creduto in una svolta che potesse risollevarci, anche perché in due anni e mezzo al Dortmund ho avuto un buon record. Ho ancora contatti con diverse persone nel mondo del calcio in Germania, del resto ci lavoro da più di dieci anni, quindi qualche chiamata o uno scambio di messaggi in questi mesi c’è stato, ma nulla di concreto. Di certo ho voglia di tornare ad allenare, mi sento ancora giovane e in forze e penso di poter allenare ancora qualche anno.

- continua Favre all’agenzia di stampa Keystone-SDA - Svizzera? Sono un allenatore che sente il bisogno di andare in campo ogni giorno, non potevo accettare un incarico in cui si gioca una gara a novembre e l’altra a marzo. Poi Yakin sta facendo un lavoro incredibile, ha saputo portare una ventata di freschezza e la qualificazione diretta ai Mondiali dimostra la bontà delle sue scelte. Nuove esperienze? Ho trascorso una settimana di stage all’Athletic Club, è stato emozionante parlare con l’allenatore dei baschi e osservare il loro modello”.