Lione retrocesso in Ligue 2, tutta la città in rivolta contro Textor: "Deve sparire"

Il 24 giugno 2025 è una data triste nella storia dell’Olympique Lione. La DNCG, autorità di controllo finanziario del calcio francese, ha confermato la retrocessione amministrativa del club in Ligue 2. Nonostante le rassicurazioni fornite dal presidente americano John Textor e dal direttore sportivo Michael Gerlinger, le garanzie economiche presentate sono state ritenute insufficienti. La holding Eagle Football, che controlla l’OL, è gravata da un debito di 485 milioni di euro e, secondo la DNCG, le recenti operazioni finanziarie - tra cui le cessioni di Caqueret e Cherki, e la vendita del 45% del Crystal Palace - non risultano ancora concretamente tracciabili.
Il club, che non scendeva in seconda divisione dal 1989, ha definito la decisione “incomprensibile” e ha annunciato ricorso immediato. Avrà ora sette giorni per fornire fondi liquidi e trasparenti; in caso contrario, la retrocessione sarà ufficiale. Intanto, la reazione dei tifosi è stata immediata e furiosa. I Bad Gones, storico gruppo ultras del Lione, hanno tappezzato la città con striscioni: "Textor via!", "Il popolo si rivolta". I messaggi di protesta sono apparsi davanti al Groupama Stadium, sulla Rocade Est, a Fourvière e sui ponti della città. Anche sui social gli ultras hanno chiesto l’immediato allontanamento del proprietario: "Textor non è mai stato l’uomo giusto. Deve sparire dal nostro club".
La rottura è totale. Il futuro dell’OL è incerto, tra crisi finanziaria, rabbia popolare e un possibile addio all’élite del calcio francese.
