"Non cercate anime nei moscoviti": PSG, caso Zabarnyi out. E la moglie incolpa Safonov?
Problemi in paradiso. All’indomani della vittoria schiacciante del PSG contro il Rennes (5-0), un messaggio pubblicato su Telegram dalla moglie di Ilya Zabarnyi è venuto a turbare la serenità dello spogliatoio francese. Un qualcosa che va al dil là del calcio, ma che si incanala in un contesto geopolitico ben noto e di estrema attualità. L'assenza all'ultimo minuto del difensore ucraino, annunciata proprio prima del calcio d’inizio, ha immediatamente suscitato interrogativi e mormorii.
In conferenza stampa, Luis Enrique si è mostrato infastidito quando una giornalista gli ha domandato se ci fosse un possibile legame tra il forfait di Zabarnyi e la prima presenza da titolare di Safonov in porta: "È incredibile… Ogni volta che fai una domanda, è sempre un po’ problematica. Sempre. È malato. È semplicemente malato. È stato malato negli ultimi due giorni", ha commentato il tecnico del PSG. Eppure il quesito è più sensato di quanto non volesse far passare invece l'allenatore spagnolo, perché il 23enne ucraino da sempre manifesta pubblicamente la sua posizione contraria all'invasione condotta dalla Russia nel suo Paese d'origine.
E la vista di Zabarnyi e Safonov insieme a condividere non solo il campo, ma anche la stessa squadra, è percepita come estremamente sensibile nel suo Paese. Ai limiti dello scandalo. Inoltre, come se questo non bastasse, ci ha pensato la moglie del centrale ucraino ad alimentare dubbi e speculazioni, quando ha pubblicato un messaggio dal tono tagliente: "Come diceva mio nonno: non cercate lamponi nella me**a né anime nei moscoviti", ha scritto. Una frase dura, senza mezzi termini, che si è rapidamente diffusa sui social. E la "malattia" citata da Luis Enrique, a questo punto, non sembra sostenere la tesi a favore dell'assenza di Zabarnyi nel match di Ligue 1.











