Onana ricorda: "Alisson mi sfidò quando ero all'Inter, ma i premi non mi interessano"
André Onana torna a sorridere. In un'intervista al canale televisivo del club, il portiere approdato in estate al Trabzonspor ha spiegato alcuni aspetti della sua personalità e su come ha affrontato le difficoltà avute nel percorso fatto fino a qui in carriera.
L'ex estremo difensore dell'Inter ha dovuto affrontare molte critiche in Inghilterra e ha perso diverse partite con i Red Devils. Ma lui assicura di non essersi mai preoccupato troppo di questo aspetto: "Quando sono in campo, o vinco o imparo. Non mi considererò mai un perdente. Guardando indietro, ho avuto una carriera davvero fantastica. Ci sono stati molti alti e bassi, ma questo significa anche che ho imparato molto. Giocare per Barcellona, Ajax, Inter, Manchester United e ora per il Trabzonspor del Camerun è incredibile".
Durante la sua permanenza all'Inter, fu addirittura candidato al premio di Miglior Portiere al Pallone d'Oro: "Poi Alisson (del Liverpool, ndr) venne da me: ' Hai fatto una buona stagione, ma prima vediamo chi vincerà, ok?'. Gli risposi che non mi importava affatto. Avevo già vinto. Non ero lì per vincere quel premio. La mia presenza come primo portiere di colore e primo africano in assoluto era già una grande vittoria per me".
Nel corso della sua carriera, è stato spesso elogiato per le sue doti calcistiche. Persino Pep Guardiola, allenatore dei rivali del Manchester City, ne è rimasto colpito. Il segreto di Onana? I suoi compagni di squadra. "Puoi essere bravo con i piedi, ma quando tutte le opzioni sono chiuse, diventa difficile. Analizzo: metto pressione all'avversario, e come lo fa? Osservo come si muove e prendo una decisione in base a quello. I commenti di Guardiola sono belli, ma il merito va principalmente ai miei compagni di squadra che mi danno queste opzioni".











