Pioggia di insulti su Morata dopo l'errore in Nations League. Alice Campello: "Serve rispetto"

La finale di Nations League tra Spagna e Portogallo si è conclusa con un amaro epilogo per la Roja. Un pareggio per 2-2 nei tempi regolamentari, poi i calci di rigore, dove l'errore decisivo di Álvaro Morata ha consegnato la vittoria al Portogallo. L'attaccante, in seguito al rigore sbagliato, si è trovato a fronteggiare una pioggia di gravissime minacce di morte, rivolte non solo a lui ma anche alla sua famiglia. A prendere posizione pubblicamente è stata la moglie, Alice Campello, che ha denunciato senza mezzi termini questi messaggi offensivi, capaci solo di alimentare ostilità e tensione.
"Siamo davvero consapevoli che questa è solo una partita di calcio?", ha domandato Campello, condividendo alcuni dei messaggi d'odio indirizzati a Morata. In mezzo a tanta negatività, ha però voluto esprimere gratitudine per i messaggi di supporto che dimostrano come non tutto sia cupo. "Per fortuna ci sono ancora brave persone là fuori, e apprezziamo davvero il vostro incoraggiamento", ha aggiunto.
Oltre a denunciare gli abusi, la Campello ha offerto una riflessione sulla natura degli errori e del giudizio. "Nella vita, tutti commettono errori. La vita è fatta di apprendimento, esperienze, momenti belli e brutti per tutti noi, ma non abbiamo il diritto di giudicare gli altri. Questo è ciò che rende il calcio bello: è emozionante e imprevedibile. È uno sport e una forma di allenamento, e come tale dovrebbe essere trattato. Mi piacerebbe vedere le vite di coloro che criticano un errore e quanto perfettamente gestiscono ogni cosa", ha scritto. "Per favore, mostrate un po' di rispetto e smettete di essere così maleducati".
