"Preferisco siano gli altri a parlare di me". Poi Mbappé manda un messaggio al Barcellona
Con la Scarpa d'Oro tra le mani e un sorriso a trentadue denti, Kylian Mbappé ha rilasciato un'intervista a MARCA, condividendo le sue prime impressioni a margine della cerimonia di consegna del premio dopo aver segnato 31 gol nella scorsa Liga: "Fin da bambino sogni sempre di segnare gol. Ogni bambino che inizia a giocare a calcio sogna di segnare, di farlo tante volte. Alla fine, è un premio molto importante e mi rende molto felice, ma tutti sanno che i traguardi collettivi sono i più importanti", ha esordito.
"Spero di vincere un’altra Scarpa d’Oro in futuro - ha aggiunto KM10 -, ma soprattutto spero che vinceremo la Liga", il messaggio lanciato al Barcellona a distanza di pochi giorni dalla vittoria nel Clasico. "Se parliamo del motivo per cui ho ottenuto la Scarpa d’Oro, grazie ai miei gol in campionato, il mio obiettivo quest’anno è continuare sulla stessa linea insieme alla squadra. Se vinciamo la Liga e conquisto un’altra Scarpa d’Oro, sarò ancora più felice di adesso". Sulla rete più speciale siglata nel suo primo anno dorato con i blancos: "Di solito dico sempre l’ultimo, ma stavolta sceglierei il primo, perché è stato il mio primo gol al Bernabeu. È stata un’emozione speciale contro il Betis, il primo di molti che spero di segnare in questo stadio. È stato un momento che ha segnato l’inizio della mia storia al Bernabeu e mi ha lasciato un bellissimo ricordo".
Numero 10 della Francia e del Real Madrid, Mbappe si sente invece più un numero 9 per suo stile di gioco? Il francese risponde convinto: "Ricordo che il giorno della mia presentazione, quando me lo chiesero, dissi che non mi importava la posizione esatta. Sono un attaccante che può giocare in varie posizioni e segnare da qualsiasi zona del campo. Alla fine, guardo solo verso la porta. Preferisco che siano gli altri a descrivere cosa sono. È il modo migliore per definirmi: lasciare che gli altri parlino di me. Il mio obiettivo è fare il mio lavoro e farlo bene, indipendentemente dalla posizione in cui l’allenatore mi mette".











