Saul Niguez, al cuor non si comanda: "L'Atletico mi ha dato la vita, certo che vorrei tornare"

"Avevo parlato con il Trabzonspor, ma Rio era un’opzione migliore per me e la mia famiglia. Filipe Luís (allenatore del Flamengo ed ex compagno all’Atlético, ndr) non è stato la chiave: mi ha mandato una foto dei campi di allenamento e poi non mi ha più risposto". Saul Niguez in estate ha lasciato la sua casa, l'Atletico Madrid, dov'è cresciuto fin dalle giovanili per poi affermarsi in prima squadra con il Cholo Simeone. Tutto per cambiare vita e voltare pagina in carriera, dopo un addio turbolento con il club spagnolo e soprattutto l'ormai ex ds Berta, per approdare in Brasile.
Ora lo spagnolo di 30 anni è al Flamengo. Ma non nega a 'El Larguero': "Se arrivasse un’offerta dell’Atletico Madrid, certo che vorrei tornare", la connessione con il cuore in mano. "Non credo che succederà, ma è il club che mi ha dato la vita, ci sono cresciuto dai 12 anni. Ma al Flamengo mi hanno dimostrato un affetto che non mi aspettavo fin dal primo giorno".
La prossima estate (2026) tra l'altro ci sarà il Mondiale negli Stati Uniti, in Messico e in Canada. Saul Niguez sognerebbe ad occhi aperti di poter tornare in Nazionale spagnola: "Ad essere sinceri... La speranza la si ha sempre, ma la realtà è che la nazionale spagnola ha una squadra fortissima. È normale che De la Fuente ci pensi bene prima di inserire volti nuovi.... Se fossi il ct, a centrocampo farei giocare Rodri, Fabián e Pedri".
