Suleiman Al-Obeid, il "Pelé palestinese", è stato ucciso in un attacco israeliano a Gaza

Il mondo dello sport piange un'altra vittima del genocidio in atto a Gaza. La Federazione Palestinese di Calcio ha annunciato con profondo dolore la morte di Suleiman Al-Obeid, ex attaccante della nazionale, deceduto a 41 anni durante un attacco israeliano nel sud della Striscia di Gaza mentre attendeva aiuti umanitari. Conosciuto come il "Pelé palestinese", Al-Obeid lascia cinque figli e un’eredità calcistica ricca di talento e orgoglio nazionale.
La sua carriera cominciò nel Khadamat Al-Shati, per poi proseguire nell'Al-Amari in Cisgiordania e nel Club Deportivo di Gaza. Con oltre 100 gol segnati, tra cui uno spettacolare in rovesciata contro lo Yemen nel 2010, Al-Obeid è stato una delle stelle più luminose del calcio palestinese, con 24 presenze in nazionale e due titoli di capocannoniere nella lega locale (2015-16 e 2016-17).
La Federazione ha rivelato che il numero dei martiri legati al mondo del calcio ha ormai raggiunto quota 321 - tra giocatori, allenatori, dirigenti e arbitri - dall'inizio del conflitto lo scorso ottobre. Il bilancio generale delle vittime nel mondo sportivo palestinese è salito a 662. La scomparsa di Al-Obeid rappresenta non solo una perdita sportiva, ma anche simbolica: un uomo che incarnava speranza e resistenza attraverso lo sport in un contesto segnato da guerra e sofferenza.
