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Kristjan Asllani, il "piccolo Jorginho" cresciuto a Empoli si prepara per il bis al Meazza

Kristjan Asllani, il "piccolo Jorginho" cresciuto a Empoli si prepara per il bis al MeazzaTUTTO mercato WEB
mercoledì 28 settembre 2022, 09:55Editoriale
di Carlo Pizzigoni
Giornalista, scrittore, autore. Quattro libri, tanti viaggi. Tutti di Calcio. Su Twitter è @pizzigo. Su Twitch con @lafieradelcalcio

Il mondo cambia il calcio. L’introduzione dei big data, lo studio di ogni situazione con la match analysis, la preparazione fisica sempre più sofisticata che oggi mostra ad ogni livello professionistico atleti veri. Anche solo rispetto a cinque anni fa, parliamo di uno sport differente.
Il mondo è cambiato con il calcio. Nelle selezioni che abbiamo osservato in questa “finestra” FIFA notiamo sempre più come tantissime squadre sono rappresentate da giovani di seconda generazione, cioè di ragazzi figli della diaspora, di coppie con genitori di nazioni diverse o arrivati giovanissimi nella nuova patria.

Rimpianto azzurro?
Willy Gnonto, titolare contro l’Ungheria, è nato a Verbania da genitori ivoriani ed è cresciuto qui anche calcisticamente, optando come naturale per la Nazionale italiana. Nicola Zalewski, esploso l’anno scorso nel ruolo di quinto di sinistro nella Roma, ha scelto invece la nazionale dei genitori, la Polonia. Ovviamente legittimo e rispettabile, ma è davvero un peccato non poterlo avere come rappresentante azzurro dato che è cresciuto nel nostro sistema calcistico. Esattamente come Kristjan Asllani, nato in Albania e arrivato in Italia nel 2000, a Buti, in provincia di Pisa a due anni. Lo ha formato uno dei migliori settori giovanili del nostro Paese, quello dell’Empoli, ma lo vedremo protagonista con la maglia dell’Albania a livello internazionale. Di più, in questa carriera si registrano presenze nella rappresentativa albanese solo a partire dell’under 21, l’anno passato: siamo sicuri che la federazione italiana ha fatto di tutto per riuscire a convincerlo a giocare con la maglia azzurra?
L’esordio di Kristjan con la Nazionale under21 delle Aquile è datato giugno 2021, quando Asllani ha mostrato a tanti addetti ai lavori quanto vale. A gennaio di quell’anno ha già indossato la casacca della prima squadra dell’Empoli, in un match di Coppa Italia, e al termine di quella stagione sarà uno degli elementi chiave della vittoria della squadra toscana nel campionato Primavera.

La 'previsione' di Andreazzoli
Chi ha seguito il suo percorso giovanile sa già che tipo di giocatore abbiamo davanti e quali prospettive possiamo disegnargli. Nel maggio del 2022, poco prima di un Inter - Empoli, sono a bordo campo dello stadio di San Siro, vedo passare Aurelio Andreazzoli, il mago che in quella stagione fece giocare all’Empoli il miglior calcio d’Italia, salvandola con mesi di anticipo (per poi non essere confermato, ma questa è un’altra storia, da un certo punto di vista perfettamente italiana). “Mister, mister”. Si avvicina e, insieme a Lele Adani e al direttore sportivo Pietro Accardi iniziamo a parlare della gara e della stagione che si sta, per l’Empoli, trionfalmente concludendo. A un certo punto Adani chiede ad Andreazzoli: “Seguo da un po’ Asllani e mi piace molto, dove può arrivare Asllani?”. Perentoria la risposta del tecnico. Si volta verso il campo e indica: “qui”. Aurelio intende il livello, è un giocatore da San Siro, insomma, e invece dopo quella gara in cui gioca un primo tempo da favola condito con un gran gol, il primo in Serie A, sarà proprio il Meazza, la sua prossima casa. Meglio dell’oroscopo.
Ammissione. Ho scelto di riportare il cuore della discussione, quello davvero importante. La scena dell’incontro a bordo campo era iniziato con un rimprovero. Il mister mi accusava di non aver organizzato la cena con Adani, come mi ero impegnato a fare nel nostro primo incontro. Un incontro a settembre, a Monteboro, sede dell’Empoli, dove già si parlava di Asllani e di altissime prospettive. A inizio campionato, nel 4312 del mister massese, che le rivali faticavano a leggere, c’era Samuele Ricci davanti alla difesa, Asllani si accontentava di fargli da backup. “Presto arriverà il suo momento, si sta preparando alla grande, è un piccolo Jorginho, questo ragazzo è una spugna, gli dai un suggerimento, e nell’azione successiva lo vedi già assimilato.” Ricci va al Torino a gennaio, e Asllani non si muove più dai primi undici nomi della distinta.

Asllani vede calcio
Quanto è difficile intravedere grandi doti nei ragazzi delle giovanili? Non tanto difficile
Quanto è difficile portare queste doti, in breve tempo, coi grandi? Difficilissimo
Asllani vede calcio oggi, vede calcio praticamente da sempre, da quando è approdato a Empoli su consiglio dell’ex centrale azzurro Francesco Pratali, che è proprio di Buti e lì riconosce il talento di questo ragazzo che gioca indistintamente con entrambi i piedi già a sei anni.
Buti, Empoli, San Siro, e un gol da trequartista. La partita in cui abbiamo raccontato segnerà la sua prima rete nella massima serie, la gioca da numero 10: un'eccezione (ha praticamente sempre giocato nella mediana a tre nel settore giovanile della squadra toscana). Un'eccezione che racconta delle sue doti di calciatore, riconosce tempo e spazi con letture di assoluta qualità, tanto che un osservatore di un grande club straniero mi aveva detto, vedendo la sua naturalezza nel ruolo: “sicuro che non abbia mai giocato lì? si muove come un trequarti!”
Sicuro.
Ammissione numero 2. Nella prima chiacchierata con Andreazzoli, il mister mi aveva confermato e a più riprese evidenziato, la serietà del ragazzo (e della famiglia), che l’ambiente empolese si era affrettato a sottopormi, appena introducevo il discorso.

All'ombra di Lukaku
Alla presentazione ufficiale di Kristjan pochi si sono accorti di lui, dato che avveniva lo stesso giorno di quella di Lukaku, con fotografi e giornalisti impegnati a testimoniare il ritorno a casa del belga. Asllani era emozionatissimo ma già preparato, conosceva la storia dell’Inter e aveva studiato quella della sua nuova città, Milano. Un dettaglio che racconta molto di lui e che sarà probabilmente un giorno ricordato nello storytelling ex post che usa oggi.
L’inizio della pre-stagione lo hanno visto protagonista, non solo nel suo ruolo classico di play ma anche al fianco di Brozovic: in una squadra che fatica a trovare creatività e spazi, specie quando attacca una difesa schierata, le sue qualità sembrano perfette per regalargli una stagione con minuti di qualità. Anche il croato ha dimostrato subito di trovarsi bene con il giovane albanese: chi capisce bene il calcio, si trova bene con EpicBrozo, direi che è l’unico modo per non subire i suoi strali, durante il match. Zero vaffa: buon segno.
Dopo però un’amichevole contro il Villarreal a Pescara, Asllani perde terreno nelle gerarchie di Simone Inzaghi, che gli regala solo pochi minuti, 24 in campionato e 6 in Champions. Una scelta che pochi comprendono, a iniziare dal pubblico interista che ha visto nascere la stagione non nella modalità sperata e che reclama da tempo cambiamenti e maggiore flessibilità al tecnico piacentino. L’infortunio di Marcelo Brozovic in Nazionale dovrebbe catapultarlo tra i primi undici già a partire da domenica. 30 minuti sono pochi per un'adeguata preparazione ma la testa del ragazzo dicono tutti sia pronta per il salto, anche se una squadra con poche certezze come quella oggi diretta da Simone Inzaghi non è probabilmente l’ideale per lasciare il segno ma a chi si riconoscono grandi doti, è quasi naturale chiedere di infischiarsene dei suoi vent’anni.
In fondo, per questo ragazzo nato nel centro dell’Albania nel marzo del 2002, ha sempre e solo parlato il campo.

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