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Sconcerti sul Corriere della Sera: "Torna il calcio all'italiana, la modernità non serve"

Sconcerti sul Corriere della Sera: "Torna il calcio all'italiana, la modernità non serve"TUTTO mercato WEB
lunedì 8 febbraio 2021, 08:13Rassegna stampa
di Alessandro Tedeschi

"Torna il calcio all'italiana, la modernità non serve", scrive Mario Sconcerti sul Corriere della Sera. "L’effetto più importante è che la Juve ha chiuso il suo viaggio intorno a se stessa dandosi un andamento piuttosto italiano. Il brutto neologismo dice che si è Allegrizzata, ha restituito cioè il calcio entusiasta del Pirlo iniziale alla ragione che prevede equilibrio in fase difensiva e in mezzo al campo, due cose non indipendenti. L’Inter ha sempre fatto così, infatti ha vinto molte partite ma non ha mai convinto. Tra il calcio di Conte e quello di Guardiola c’è la stessa differenza che esiste tra Carducci e Ungaretti. C’è poi il Milan che è l’evoluzione del calcio italiano. Il Milan gioca semplice, con qualche eccesso ragionato (Hernandez, Rebic) che gli serve per andare oltre la semplice quadratura.

Non è più solo una squadra italiana ma non è ancora quella deriva di calcio europeo di cui non esiste più scuola, solo grandi interpreti personali tipo Guardiola o Klopp. Il nostro, oggi, è infatti un campionato di mezzo tra l’avanguardia e la vecchiaia, dominato dai grandi attaccanti, Ronaldo, Ibra, Lukaku, Immobile. Se ora tornano a dominare i centravanti delle squadre migliori significa che è cambiato il gioco, si è tornati all’essenziale, non conta in quanti fanno gol, conta che la squadra lavori bene per quello che ne segna di più. Questa è la trasformazione di Pirlo e la progressione di Conte. Questa è la straordinaria costanza del Milan che ha portato Ibrahimovic agli stessi gol degli altri ma nella metà del tempo. E questo ha portato grandi squadre come Roma, Napoli e la stessa Atalanta ad aver sbagliato epoca. Giocano bene a tratti e soprattutto dentro una modernità che non serve più".

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