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esclusiva

Brignoli: "Al Panathinaikos non potevo dire no. Il gol al Milan? All'inizio è stata dura"

ESCLUSIVA TMW - Brignoli: "Al Panathinaikos non potevo dire no. Il gol al Milan? All'inizio è stata dura"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 8 settembre 2021, 13:53Serie A
di Marco Conterio

Alberto Brignoli non è quello del volo dell'angelo, della palla nella rete avversaria, di quel gol storico e di quell'esultanza e di quella gioia sfrenata. E' anche quello, beninteso, perché certi giorni così non ritornano mai più e figuriamoci se segni a San Siro contro il Milan. Però a trent'anni compiuti ad agosto, quasi tutti coi guantoni alle mani e già dodici tra i grandi, ha fatto una scelta di vita. Ha preso la valigia del portiere, quella che gli ha dato così tante soddisfazioni in carriera, tra parate, abbracci, sorrisi e promozioni, non ultima la cavalcata in A con l'Empoli, ed è volato in Grecia.

E' ad Atene da pochi giorni e, spiega a Tuttomercatoweb.com, "sto scegliendo la casa adesso. Ho fatto visite, firma, presentazione e ora ci sono tutte le cose da sbrigare come ognuno di noi, di voi. Conoscere una nuova città, integrarsi, scegliere dove abitare".
Dove giocare, intanto, è una certezza. E' il nuovo portiere del Panathinaikos, uno dei club più gloriosi di Grecia e non solo.
"Mi sono accorto che come società e come prestigio il Panathinaikos è importante. Lo respiri da subito. All'aeroporto c'erano giornalisti e telecamere, è stato bello. Per adesso i tifosi li ho respirati a livello virtuale, ancora non abbiamo giocato con gli spalti pieni: fisicamente, di persona, devo vederli. Però da come sono arrivato l'attenzione è tanta".
Ha lasciato Empoli dopo la promozione da protagonista.
"Dopo aver vinto il campionato lo scorso anno, avevo un altro anno di contratto. C'era un'opzione che l'Empoli avrebbe potuto depositare entro metà giugno per un'altra stagione ma la società ha preferito avere altri piani e strategie".
Le è dispiaciuto?
"Ne ho preso atto, però mi è sinceramente dispiaciuto. Abbiamo fatto un lavoro di due anni e sono stati incredibili: un percorso straordinario, importante. Sono arrivato e abbiamo cambiato tre allenatori, è stata rifatta la squadra e siamo usciti ai play-off con il Chievo sbagliando due rigori. Sono stati due anni in uno, finendo i primi d'agosto e ripartendo poco dopo. Poi abbiamo vinto il campionato...".
Pardon: stravinto, il campionato.
"Una cavalcata incredibile: in B la linea è sottile tra trionfo e sconfitta; invece con la squadra più giovane siamo riusciti a vincere e in quel modo. Dionisi, lo staff, il direttore e il presidente, hanno contribuito a questo anno indimenticabile".
Poi l'addio.
"Dopo che me lo hanno comunicato, ne ho preso atto: era, è, un gruppo fantastico e mi è dispiaciuto. Però non avrei preso in considerazione altro in Italia: avevo accettato di fare il secondo salvo offerte convenienti per tutti".
L'onda verde del Panathinaikos l'ha convinta.
"E' arrivata negli ultimi due giorni. Nel mercato ne sono arrivate tante ma ho sempre declinato, decidendo di restare a Empoli. E' arrivata questa offerta e non me la sono sentita di dire di no al Pana e alla Grecia".
Un nuovo capitolo della sua vita, un altro viaggio lontano dalla sua terra.
"Facendo questo lavoro mi sono abituato: dalla Juventus sono andato in prestito da tante parti, Spagna compresa, al Leganes. Però questo è un percorso di crescita, uno step importante: se faremo bene potremo andare in Europa e l'ho fatto anche per questo. Fossi rimasto in A a fare il secondo lo avrei fatto ma dopo tanti anni non avrei voluto tornare in B".
Torniamo a quel gol. A quella rete, da portiere, con la maglia del Benevento contro il Milan. Si è sentito 'etichettato', si è sentito considerato soltanto 'quello del gol di testa'?
"All'inizio sì, è stato difficile. Per arrivare in A sono partito dal Montichiari, dopo sei anni tra i grandi mi ha preso la Juventus. Poi mi sono trovato in A a Benevento, in quella stagione difficile ed è arrivato il gol... Siamo diventati la mascotte della A, hai fatto il primo punto col portiere. Un conto è se lo fa Buffon, io invece... Tanta B, non avevo la credibilità del portiere di A ed è stato pesante. Però dopo sono andato a Palermo e abbiamo fatto bene e poi Empoli e la promozione: per i non addetti ai lavori, per i tifosi, verrò ricordato anche per quello. Per chi lavora sa come funziona e quale sia stato il mio percorso".
Ora al Panathinaikos trova un italiano come Federico Macheda.
"Ho parlato con lui e con un mio ex compagno al Leganes. Mi hanno parlato benissimo del Pana, ho avuto da loro grandi rassicurazioni: non è stato facile, non è facile tuttora. Quando vai all'estero lasci la tua comfort zone ma è una sfida anche questa. E poi erroneamente pensiamo ci sia solo l'Italia ma non è così. E in fondo con l'aereo da Atene alla mia Bergamo è quasi più breve che in auto da Bergamo a Empoli".
Chiudiamo con Dionisi. Sarebbe cambiato qualcosa se fosse rimasto e se non fosse andato al Sassuolo, anche per lei?
"E' un tecnico che ha grandissime qualità umane e sportive. Mi sono trovato bene con lui e con tutto lo staff, abbiamo lavorato benissimo, ero sicuro che avrebbe avuto una vetrina importante e tante richieste. Quel che è successo tra di loro non lo so, però è un'opportunità che si è costruito anche grazie agli azzurri: è uno step avanti, come un giocatore punta a migliorarsi, può valere per i tecnici. E' una scelta che a livello personale condivido. Poi è chiaro, vinci un campionato, noi saremmo stati felici di lavorare con lui ma se poi ci sono differenze di vedute col club, o altre opportunità, sono dinamiche del calcio".

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