Italia, De Paola: “Potenziale ancora da esprimere. Pellegrini leader anche in azzurro”

Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Paolo De Paola. Queste le sue parole:

Le è piaciuta più la seconda versione dell’Italia?
“Questa Nazionale esprime parecchie potenzialità, ma per ovvi problemi di tempo non sembra ancora una squadra che riesce a esprimere il suo potenziale. Sono ottimista, si capisce subito l’atteggiamento dello stesso Spalletti che toglie il giocatore o sprona i giocatori se sono in difficoltà. Fa delle cose che sono fondamentali e comprese dalla gente e dai giocatori. La Nazionale sta imparando a giocare da dietro, si prendono tanti rischi ma in questo momento è fondamentale proporre questa idea di gioco, sta cambiando il calcio e bisogna seguire il cambiamento.”

Pellegrini può essere decisivo anche in Nazionale?
“Dopo aver preso per mano la Roma lo ha fatto anche con la Nazionale. Pellegrini fa tutto giusto e lo fa con l’atteggiamento corretto, non è mai indolente al contrario di giocatori come Leao e Zaniolo. È un giocatore umile e corretto, sia con i compagni sia con gli avversari. È l’espressione e l’anima in campo di De Rossi e ha tante qualità importanti.”

Cosa si aspetta dal caso Acerbi?
“Mi aspetto, ovviamente nel rispetto della verità, in caso di conferma di quella frase una squalifica di dieci giornate per Acerbi. Se noi cerchiamo sempre il compromesso su territori così ardui e complicati come il razzismo non troveremo mai una soluzione. Qui non si parla della carriera di Acerbi, ma se non facciamo capire alle persone che ci sono dei limiti che non si possono superare non risolveremo mai un tema delicato come il razzismo. C’è stata una carenza dell’Inter secondo me perché andava accompagnato il giocatore al ritorno dalla Nazionale in stazione a Milano. Ho visto un Acerbi in difficoltà alle domande dei colleghi, se ci dovesse esser stata questa situazione mi sarei aspettato un’ammissione completa di un giocatore come Acerbi. Non le scuse solo in campo e poi neghi il giorno dopo. Ti assumi le responsabilità, chiedi scusa e ti prendi le dieci giornate di squalifica.”