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Italia U21, Viti: "In un anno la Serie A e la Nazionale, adesso cresco al Nizza"

Italia U21, Viti: "In un anno la Serie A e la Nazionale, adesso cresco al Nizza"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
sabato 24 settembre 2022, 23:30Serie A
di Alessandra Stefanelli
fonte Figc.it

Un anno e due giorni fa, il 22 settembre del 2021, Mattia Viti faceva il suo esordio in Serie A con la maglia dell'Empoli. In un anno, al difensore di Borgo San Lorenzo è cambiata la vita: pilastro della difesa della Nazionale Under 21 ed "emigrato" in Francia, dove da qualche settimana veste la maglia del Nizza, dopo essere cresciuto nelle giovanili del club toscano, con cui ha debuttato nel calcio dei grandi. "L'esperienza che sto vivendo la consiglio vivamente ai giovani come me - spiega Viti in conferenza stampa -, perché fa crescere soprattutto come uomo. Mi sto confrontando con un nuovo mondo e con una nuova lingua, che sto imparando grazie all'aiuto di un professore".

Nel prossimo weekend di Ligue 1 il Nizza sarà ospite del Psg di Messi, Neymar e Mbappé: per Viti, però, c'è prima l'amichevole di lunedì (ore 15.30, diretta RaiSport) a Castel di Sangro contro il Giappone. "Sappiamo che sono una squadra molto organizzata, che magari paga qualcosa sotto l'aspetto fisico ma che ha comunque qualità. Dovremo mettere in campo la massima attenzione". Viti, classe 2002, come tanti suoi coetanei in Nazionale Under 21 è in anticipo di un biennio, ma da mesi è già parte integrante della squadra di Paolo Nicolato: "Questo è un gruppo che ha grandi qualità individuali, ma anche caratteriali: contro l'Inghilterra, dopo un primo tempo difficile, nella ripresa i cambi hanno dato una marcia in più. Non ci sono invidie, tutti sanno che la forza è il collettivo".

Sognava da sempre di indossare la maglia della Nazionale, Mattia: sin da quando, all'età di quattro anni, festeggiò per le strade del suo paese e a casa dei parenti la vittoria dell'Italia al Mondiale del 2006. "E' il primo ricordo azzurro che ho - racconta -. La Nazionale è l'obiettivo di ogni giocatore, ed è bello sapere che sia Nicolato che Mancini non hanno problemi nel lanciare i giovani. Io mi ritengo fortunato del percorso che sto facendo: a Empoli ho avuto Simone Romagnoli che mi ha preso sotto la sua ala, ora a Nizza ho Dante che ha una grandissima esperienza. Devo migliorare, ma sono uno a cui lavorare piace tanto".

Se in Francia "la differenza maggiore che noto rispetto all'Italia è quella del ritmo e sul fatto che appena la palla finisce agli attaccanti o agli esterni ti puntano", c'è una cosa che Viti vorrebbe cancellare al più presto. "Lo zero dai gol segnati. Non ne ho mai fatti, uno in azzurro sarebbe un sogno. Contro l'Inghilterra ci sono andato vicino...". Il cordone ombelicale con l'Italia, però, non si è spezzato. "Ho vissuto 13 anni nell'Empoli, che più che una squadra è una famiglia - dice -. Appena c'è la possibilità, non mi perdo una partita, così come vedo la Serie A per aggiornarmi sulle squadre, sui giocatori, sui movimenti in campo: mi piace apprendere dagli altri. Ringrazierò per sempre l'Empoli, che da anni fa un lavoro eccezionale con i giovani. Ho già parlato con Cambiaghi, che ci è andato a giocare da poco: è capitato nel posto giusto per crescere, perché ci sono le pressioni come ci sono ovunque ma i giovani vengono lanciati e viene loro data la possibilità di sbagliare".

Una battuta anche sulla vittoria della Nazionale A in Nations League conto l'Inghilterra. "Conosco Raspadori, e ho purtroppo conosciuto le sue qualità perché lo scorso anno mi fece gol (in un Empoli-Sassuolo, ndr): quello segnato in Nazionale, però, lo supera. Una giocata così è solo da applaudire".

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