"Sono gli uomini a fare la Juventus". Così Zazzaroni sulla nomina di Comolli
"Sono gli uomini a fare la Juve". Scrive così il direttore Ivan Zazzaroni nell'editoriale di oggi in prima pagina del Corriere dello Sport - Stadio, commentando la recente investitura ad amministratore delegato del club bianconero arrivata per il dirigente francese Damien Comolli. "Si presentò con un manifesto riassumibile con tre iperboli: vincere il Mondiale per Club perché siamo la Juve, i dati a guidare ogni decisione da 25 anni e regalare emozioni ai tifosi rendendo razionale il calcio", scrive il direttore del quotidiano.
Ieri Comolli, sulla falsariga del precedente, ha illustrato il nuovo programma definendosi costruttore. Alla Juventus, scrive Zazzaroni, è fondamentale piazzare le persone giuste nei posti giusti e lasciare quelle sbagliate giù dal bus. Solo così ogni traguardo è raggiungibile. Altrimenti si torna a recitare sempre la formula dell'anno zero, vivendo però in una dimensione irreale. Come quella della Ferrari che non vince da 18 anni.
Chiosa così poi Zazzaroni, a concludere con una riflessione il suo pezzo: "Quanto a Comolli costruttore di club, preciso che la Juve esiste dal 1897 e dal 1923 è in mano alla famiglia Agnelli, che ha realizzato tutto in questo lungo secolo (…) Il segreto? Umiltà personale unita a determinazione professionale".











