Obbedio: “All’AlbinoLeffe si fa calcio vero, con serietà e giovani di valore”
Ospite dei microfoni di TMW Radio, nel corso della trasmissione 'A Tutta C', il direttore sportivo dell'AlbinoLeffe, Antonio Obbedio, ha parlato del momento attuale della sua squadra:
Direttore, a me piace quando incontro realtà dove si fa calcio vero. L’AlbinoLeffe è una di queste. Ci racconta come si fa calcio da voi?
"Si fa calcio da più di 25 anni, e forse non tutti ricordano la storia dell’AlbinoLeffe. È una società che ha costruito un percorso importante, non solo in Serie C: dal 2003 al 2012 abbiamo fatto nove stagioni consecutive in Serie B, arrivando anche a un passo dalla Serie A, persa soltanto nello spareggio. È una realtà meravigliosa, con un centro sportivo all’avanguardia che pochissime società italiane, anche di Serie A, possono permettersi. Abbiamo una proprietà solida, seria, presente da oltre 25 anni, che ci permette di lavorare in tranquillità e con programmazione. Investiamo moltissimo nel settore giovanile e diamo spazio a tanti ragazzi che magari hanno avuto percorsi difficili, permettendo loro di rilanciarsi. Negli ultimi anni diversi giocatori passati da noi sono arrivati fino alla Serie A e alla Serie B".
La vostra forza è anche quella di appartenere a un territorio che ha sempre prodotto calciatori. Ma oggi la concorrenza è grande: quanto pesa questa difficoltà nel vostro lavoro?
"È il nostro problema più grande. Abbiamo tanti ragazzi bravi nel settore giovanile, ma a 14-15 anni spesso ci vengono, permettetemi il termine, “scippati”.
Siamo circondati da realtà con un blasone incredibile come Inter, Milan, Atalanta, Monza, Cremonese, e adesso anche il Como che investe tantissimo nei giovani. Questo rende difficile trattenere le nostre prime scelte. Nonostante ciò, qualche eccezione c’è stata, come Dumbià e Zoma, due ragazzi cresciuti da noi e poi venduti rispettivamente al Venezia e al Norimberga".
Avete avuto un inizio di stagione definibile “normale”. Qual è l’obiettivo per quest’anno?
"Ce lo aspettavamo complicato. Abbiamo cambiato tanto: venivamo da una stagione importante, chiusa al quarto posto, il miglior piazzamento della storia dell’AlbinoLeffe in Serie C. Ma proprio per questo alcuni giocatori, nonostante la nostra volontà di trattenerli, hanno fatto scelte diverse.
Abbiamo inserito undici giocatori “over” nuovi e tre-quattro ragazzi del nostro settore giovanile. Chi fa calcio sa che serve tempo per creare equilibrio e automatismi. Dopo un avvio difficile, siamo cresciuti molto sotto l’aspetto fisico, tecnico e tattico, ottenendo tre vittorie consecutive. Poi sono arrivate tre sconfitte, ma contro le prime tre della classifica. Giocando, però, un buon calcio: anche il Brescia ci ha fatto i complimenti domenica scorsa.
Siamo solo a fine ottobre, molte squadre devono ancora trovare identità. Il nostro percorso passa da lì".
Si sapeva che il Vicenza sarebbe stato tra i favoriti, e il Brescia sta rispondendo bene. Vede una favorita netta o pensa che sarà un campionato incerto fino alla fine?
"Mi aspetto un campionato incerto. Il Vicenza parte da una base importante: ha inserito giocatori funzionali alla categoria e ha un allenatore, Gallo, che ha già vinto. È leggermente favorito. Il Brescia è partito più tardi, dovendo attendere la nuova proprietà, e ha fatto un mercato in ritardo. Ma resta una squadra di grande valore. Conosco bene la Serie C, da direttore e da ex giocatore: è lunga, piena di incognite. Oggi vedo Vicenza e Brescia come le due squadre da battere, con il Lecco subito dietro. L’ho visto tre settimane fa e mi è sembrato un po’ inferiore alle prime due, ma comunque competitivo".
La sensazione è che il livello medio si sia alzato in tutti i gironi, rendendo il campionato più incerto. E ora vi aspetta la sfida con l’Inter.
"Sì, abbiamo avuto un calendario particolare, affrontando di fila le prime quattro della classifica. Ora tocca all’Inter, che ha rallentato un po’ ma resta al quarto posto. È una squadra di livello, con giovani tecnicamente fantastici e un allenatore come Stefano Vecchi, che conosco bene e che dà sempre grande equilibrio alle sue squadre. Sarà una partita complicata. Il nostro girone è molto equilibrato: ci sono 12-13 squadre racchiuse in pochi punti, dal settimo all’ultimo posto. Negli altri gironi, invece, la situazione è più definita, almeno nella zona salvezza".
E poi c’è la Triestina, una squadra forte ma condizionata da una situazione extra calcistica particolare.
"Esatto. Sta lì sotto in classifica per motivi noti, ma è una squadra che potrebbe tranquillamente stare tra le prime cinque o sei. Meritano un grande applauso l’allenatore Tesser e tutto il gruppo, perché stanno affrontando con dignità e coraggio una stagione piena di difficoltà".











