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…con Mario Giuffredi

…con Mario GiuffrediTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 14 settembre 2023, 00:00A tu per tu
di Alessio Alaimo

Giovanni Di Lorenzo, Cristiano Biraghi, Matteo Politano, Nicolò Casale e il ritrovato Mattia Zaccagni. La Nazionale Italiana porta anche il timbro di Mario Giuffredi, tra i procuratori più influenti in Italia. In esclusiva per Tuttomercatoweb.com il noto agente ha fatto il punto sui suoi assistiti con un occhio al calcio italiano e ai problemi che lo attanagliano da anni.

Giuffredi, la partenza contro la Macedonia aveva preoccupato i tifosi italiani.
“È sbagliato dire che Spalletti sia partito male con la prima partita. Il ct non ha certo la bacchetta magica, non bastavano tre allenamenti per cambiare volto alla Nazionale. Ha fatto quello che poteva in poco tempo in un campo indecoroso e penalizzante per la nostra squadra che è molto tecnica. Già contro l’Ucraina con più giorni di allenamento l’Italia ha giocato un grandissimo primo tempo, sembrava una squadra di club per il gioco prodotto. Sono convinto che a lungo andare Spalletti farà diventare la nostra una grande Nazionale. Ma da solo non può fare miracoli”.

A cosa si riferisce?
“Sicuramente i giocatori italiani ci sono. E ce ne potrebbero essere numericamente molti di più. Il calcio italiano non permette di esprimere tutte le potenzialità per via delle regole che ci sono. Spalletti in questo momento è l’unico allenatore che può risollevare la nostra Nazionale e il movimento in generale, ma le istituzioni politiche devono aiutarlo: il decreto crescita non può essere un ostacolo e non può dare vantaggio all’arrivo degli stranieri. E poi oggi se compri un giocatore all’estero sei agevolato, in Italia invece devi mettere le fideiussioni. Bisogna cambiare tante cose e cercare di far emergere il lato positivo del nostro calcio. Altrimenti Spalletti a lungo andare, se non punteremo di più sul prodotto Italia, potrà fare ben poco”.

Mancini ha scelto di andare in Arabia scatenando delle polemiche. Come la vede?
“Per giudicare una scelta devi conoscere le cose. Poi tutti facciamo i preti e le persone dalla grande moralità. Ma se arriva un arabo con trenta milioni per tre anni… beh, probabilmente anche il più moralista del mondo avrebbe fatto la stessa scelta di Mancini”.

È andato via Mancini ed è tornato Zaccagni in Nazionale.
“Credo fortemente una cosa: lo avrebbe convocato anche Mancini. Sicuramente Spalletti lo ha sempre stimato, durante il periodo del mister a Napoli mi sono ritrovato a parlarne e mi aveva sempre mostrato grande stima nei confronti di Mattia. Ma non voglio credere che Mancini non lo avrebbe convocato”.

Ma rinnoverete con la Lazio? Se ne parla da tempo.
“Ho parlato per otto mesi con Lotito: prima c’era il mercato di gennaio, poi la Pasqua, poi gli obiettivi da raggiungere in campionato e quindi la qualificazione in Champions, poi la politica, poi il mercato estivo. Ci ho messo tutta la buona volontà per chiudere l’accordo il prima possibile visto che era un desiderio di Mattia legarsi a lungo alla Lazio. Da questo momento non sarà più un problema mio. Evidentemente Lotito ha altre priorità. Io non prego nessuno, tranne che in chiesa. Il rinnovo deve essere un piacere reciproco. C’è un anno importante davanti a Mattia con il campionato della squadra che ambisce a fare un torneo importante, la Champions e la Nazionale. Siamo sicuri di fare una grande annata. E continuando così a fine campionato, contrattualmente, si troverà nella stessa situazione di Milinkovic Savic e non certo per colpa nostra”.

Possibile che se ne parli tra qualche mese a ridosso della fine del campionato?
“Beh, a quel punto sarà troppo tardi. Noi non ci mettiamo certo ad aspettare le comodità degli altri. E magari tra qualche mese a cambiare idea saremo noi”.

Di Lorenzo azzurro. Nel club e in Nazionale. Con il Napoli che dopo il rinnovo sa di seconda pelle.
“Ormai abbiamo fatto una scelta con Giovanni: ha voluto fortemente rinnovare sino a fine carriera. Si sente una parte importante di questo Napoli. E in Nazionale è maggiormente felice per l’arrivo di Spalletti, conosce il suo calcio e per lui è tutto più facile. Farà di tutto per mettere il ct nelle migliori condizioni”.

Politano?
“Devo essere onesto: nelle trattative per Di Lorenzo e Mario Rui il presidente mi ha chiesto di parlare anche del rinnovo di Politano. Abbiamo parlato ma non ci sono state le condizioni per portare avanti il discorso. È arrivata la convocazione in Nazionale, ha giocato le prime partite in maniera importante. Vorrebbe legarsi al Napoli a vita come Di Lorenzo perché sta benissimo nel club e in città. Il ragazzo è concentrato a fare un grande anno tra campionato, Champions e Nazionale. Quando il Presidente vorrà, troverà sempre la nostra disponibilità”.

Anche Biraghi ha ritrovato l’azzurro.
“Per la Nazionale Cristiano è stato una grande sorpresa. Nell’ultimo periodo non rientrava nelle convocazioni di Mancini, il fatto che Spalletti lo abbia ripescato dimostra che nel calcio chi lavora seriamente raccoglie i frutti di ciò che fa e tutti i nodi vengono al pettine. Basta vedere i numeri di Cristiano: è tra i migliori terzini in Europa. Sono felice, davvero. È un ragazzo con grande carattere. Io lo chiamo Ciro l’immortale”.

La Fiorentina quest’anno ha puntato anche su Parisi.
“È andato alla Fiorentina perché la società me lo chiedeva da due anni. C’è già Cristiano (Biraghi, ndr) ma un club come quello viola vuole diventare tra i più importanti d’Italia e per questo ha bisogno di ventiquattro giocatori all’altezza. Nel ruolo volevano due giocatori di livello e il suo arrivo non è certo stato una mancanza di fiducia nei confronti di Biraghi. Anche da lui mi aspetto che arrivi in Nazionale, è un giocatore che può fare grandi cose e Italiano è certamente un valore aggiunto per la sua crescita. Un club importante deve avere due giocatori che fanno trenta partite a testa. E magari chissà, a breve Biraghi e Parisi saranno insieme anche in Nazionale, non lo escluderei”.

Talenti del presente e del futuro: Casale.
“Un’altra bellissima sorpresa. L’ho preso quando giocava nel Venezia ed era infortunato. È un ragazzo di una serietà unica, anche lui figlio della gavetta. Ho una stima incondizionata nei suoi confronti. Per me può diventare uno dei difensori italiani più forti. Penso che possa diventare un pilastro anche per la Nazionale”.

Lei ha cinque calciatori in Nazionale. Che effetto fa?
“Quando ti ritrovi cinque giocatori in Nazionale vuol dire che hai lavorato bene. Ma il merito è dei calciatori. Sicuramente per me è motivo di soddisfazione, ma anche per i ragazzi che sono tutti figli della gavetta”.

Il futuro è dei fratelli Esposito.
“Scherzando gli dico sempre una cosa: loro sono una banca. Tre giocatori giovani con quindici anni di carriera. Hanno le potenzialità per arrivare alla Nazionale maggiore, ma devono esprimerle tramite un percorso. Da loro mi aspetto grandi cose. Ho grande stima di questi ragazzi, mi aspetto tanto. E se faranno le cose per bene con grande umiltà e serietà raccoglieranno tante soddisfazioni”.

Per il domani del Napoli - pronto anche per il presente - c’è Gaetano.
“Lo ritengo uno dei talenti migliori della nostra Serie A. Se avrà il suo spazio e Garcia gli darà continuità uscirà fuori una grandissima sorpresa. Perché è un ragazzo di talento”.

Ranieri? La Fiorentina ha grande fiducia in lui.
“Una delle mie vittorie più belle. Devo dare merito al ragazzo, quando l’ho preso in tanti avevano delle perplessità e nessuno ci scommetteva un euro. Io ho sempre pensato che potesse giocare ad alti livelli. E mi prenderete per pazzo, ma dico che dovrebbe essere monitorato da Spalletti perché è un ragazzo di grande intelligenza tattica. Devo dare atto a Barone e Pradé di aver creduto molto nel ragazzo, al contrario del resto del calcio italiano che non lo ha mai considerato un giocatore che potesse giocare in Serie A”.

I giovani su cui puntare?
“Pio Esposito sta facendo grandi cose e si è ritrovato a giocare in Under 21 dimostrando qualità enormi. È la fotocopia di Dzeko. Sentirete parlare molto di lui, così come di Sebastiano Esposito che è tornato ad essere un giocatore importante mostrando diversamente dal passato grande umiltà. Mi aspetto tanto da Koutsoupias al Bari. Magari Pio ha bisogno di un anno in più perché è un 2005. Ma Koutsoupias ha tutti i mezzi per giocare in Serie A già la prossima stagione”.

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