Corea del Sud al Mondiale in scioltezza, CT contestato. Lee: "Critiche che ci colpiscono"

Kang-in Lee è stanco dei fischi e attacca i tifosi della nazionale sudcoreana. Il centrocampista offensivo del PSG ha espresso il proprio disappunto per le contestazioni contro il CT Hong Myung-bo, fischiato durante la sfida vinta martedì contro il Kuwait per 4-0, valida per le qualificazioni alla Coppa del Mondo 2026. La settimana scorsa, la Corea del Sud aveva ottenuto il suo pass per il dodicesimo Mondiale della sua storia.
"Alcuni spettatori attaccano e criticano il nostro allenatore e la federazione calcistica coreana", ha dichiarato il giocatore di 24 anni. "Poiché anche noi, i giocatori, facciamo parte della federazione e l'allenatore è il nostro capo, queste critiche ci colpiscono quando diventano sproporzionate". Hong è stato contestato da subito nonostante abbia raggiunto l'obiettivo senza aver perso una sola partita. La federcalcio è stata presa di mira dopo aver cercato invano un successore di Jürgen Klinsmann, esonerato nel febbraio dell'anno scorso; la scelta alla fine è ricaduta su Hong, ex capitano della nazionale evidentemente non proprio amatissimo.
Il tecnico 56enne aveva già avuto un'esperienza deludente come selezionatore nel 2013-2014, quando la squadra fu eliminata nella fase a gironi della Coppa del Mondo in Brasile. "Vorrei chiedere alla gente di guardare il lato positivo della nostra squadra. Questo ci aiuterà a giocare meglio al Mondiale. Spero che le persone ci aiuteranno e continueranno a sostenerci", ha concluso Kang-in Lee.
