De Zerbi: "A Brighton visioni diverse. Dopo l'Europa League non capivo il passo successivo"
Intervistato dal Telegraph, Roberto De Zerbih a parlato della sua scelta che lo ha portato a guidare il Marsiglia. Ecco le sue parole:
"Sì, ho ricevuto offerte dalla Premier League, ma non sarebbe giusto parlarne. Il 6 giugno, giorno del mio compleanno, mi ha chiamato il direttore sportivo del Marsiglia, Medhi Benatia. Quando ha chiamato, ho fermato la musica. Mi hanno conquistato. Mi volevano davvero".
Sull'addio al Brighton
"Prima di tutto devo dire che Brighton mi manca davvero. Mi manca la città che ha una sua essenza. Mi mancano i gabbiani, il vento. Ma avevamo una visione diversa. Non in termini di trasferimenti e acquisti, ma per la visione futura del club. Dopo l'anno del sesto posto la squadra avrebbe dovuto essere rinforzata come hanno fatto l'anno in cui sono andato via. A Brighton siamo arrivati a un punto in cui, raggiunta la qualificazione in Europa League, non capito quale fosse il passo successivo. Puoi offrire di raddoppiarmi lo stipendio, ma se non vedo un sogno o un obiettivo da raggiungere non posso dare tutto me stesso come vorrei".
De Zerbi ricorda un aneddoto da calciatore
"Quando ero al Milan, durante le partite di Champions League, c'era un allenatore che mi diceva: 'Roberto, stasera c'è una partita dell'Olympique Marsiglia. Guardala. C'è un giocatore da cui devi imparare, di cui devi adottare la tecnica. Tutte le sue finte'. E quel giocatore era Chris Waddle. Ho mostrato a Greenwood i gol di Chris Waddle. Era un artista del calcio. Non era il tipico giocatore britannico" .













