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Allegri, Agnelli, Cassano. E poi il botta risposta con Sanchez: Inter, a tutto Marotta

Allegri, Agnelli, Cassano. E poi il botta risposta con Sanchez: Inter, a tutto MarottaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 18 maggio 2022, 00:49I fatti del giorno
di Ivan Cardia

I contatti con Allegri, i rapporti con Agnelli e Cassano. Ma anche il suo futuro, Pogba, Messi. Beppe Marotta, ad dell'Inter, si è raccontato a 360° a Dazn.

Il contatto con Allegri.
"Prima di prendere Inzaghi, c’è stato un contatto con Allegri. Non immaginavamo che ci fosse la disponibilità di Simone a venire, mentre Max era libero e rappresentava sicuramente un profilo interessante, quindi ci abbiamo parlato. L’abbiamo chiamato non sapendo che era a cena (con Lotito, ndr) e Simone chiaramente era un po' imbarazzato. Devo dire che in questo caso la tempestività e l'intuizione da parte di Piero Ausilio e mia sono state decisive per fargli sottoscrivere un accordo in maniera rapida, ma nel rispetto di Lotito. Quando un allenatore o un giocatore sta troppi anni in una squadra, come nel caso di Inzaghi alla Lazio, è giusto che provi un'esperienza diversa, un'esperienza di crescita".

Il gol più determinante della sua carriera da dirigente.
"Ha segnano e pochi istanti dopo è finita la gara. Mi era capitato di vincere altre finali, ma mai all'ultimo istante. Credo che quello di Sanchez (che ha risposto) nel mio, tra virgolette, modesto palmares, sia stato il gol che ha lasciato il segno più forte".

I rapporti con Antonio Cassano.
"Ha regalato cose che in una provinciale come la Sampdoria era difficile poter trovare. Nonostante i rapporti oggi siano più tesi, rimane un ragazzo a cui ho voluto bene. Ho conosciuto al sua storia, il fatto di essere arrivato in un palcoscenico importante nonostante le difficoltà della vita, la sua perseveranza, tutto questo mi ha legato a lui. Poi quello che si prova non per forza deve essere corrisposto dall'altra persona".

Un futuro nella politica dello sport?
"Ho ricevuto molto nella mia prima fase della mia vita calcistica, quando sono partito dal basso. Adesso è giusto che anch'io dia qualcosa agli altri. I sogni li ho sempre, e anche non si riescono a raggiungere, bisogna avere la forza e la capacità di crearsene dei nuovi. Penso di essere quasi vicino ad aver dato tutto nel ruolo dirigenziale, per cui la prossima esperienza che mi piacerebbe fare, ma qui c'è ancora del tempo che ci separa (vuol dire dall'iniziarla, ndr), è quella di una mia attività politica-sportiva. Voglio dare un contributo di crescita al nostro movimento sportivo, e principalmente a quello calcistico, perché secondo me purtroppo in Italia lo sport è ancora poco apprezzato e considerato".

I rapporti con Agnelli.
Se è vero che mi sono lasciato male con "Agnelli? Completamente falso, ho un ottimo rapporto anche oggi. Ronaldo alla Juve? È veramente leggenda che ci siano stati dei contrasti su questa operazione o che mi sia opposto".

L'operazione di mercato preferita.
"Pogba. Lo abbiamo preso a zero e rivenduto allo stesso club (lo United, ndr) per 110 milioni. Se è vero che l'Inter ha cercato Messi? Me l'hanno raccontata, ma non riguarda la mia gestione. È una cosa dell'Inter del passato, dico solo quello".

La top 11 della sua carriera.
"Giocando con il 4-4-2, direi Buffon in porta, perché è un'icona del calcio, quindi a destra Lichtsteiner, libero Luca Pellegrini, l'altro centrale Chiellini e come terzino sinistro Maldera. A centrocampo metto Pirlo, un leader silenzioso che ha rappresentato moltissimo per me, Vidal, un altro giocatore che mi ha dato moltissimo, Lodetti più Recoba, che nella mia storia di dirigente è stato l'elemento più determinante per cambiare il risultato finale ovvero per salvare il Venezia. In attacco Del Piero come numero 10 e, per affetto, Anastasi".

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