Lazio, Sarri non fa drammi dopo il ko di San Siro. Ma alla fine se la prende con l'arbitro
La Lazio esce sconfitta da San Siro contro l’Inter, ma con la consapevolezza di aver tenuto testa a una squadra superiore per qualità e profondità della rosa. I biancocelesti vengono colpiti a freddo dopo appena tre minuti dal gol di Lautaro Martinez, frutto dell’aggressività e dell’intensità imposte dalla formazione di Cristian Chivu. Nella ripresa, la rete di Bonny al 62’ chiude virtualmente il match, nonostante la squadra di Maurizio Sarri abbia provato a reagire con orgoglio, trovando però sempre davanti un attento Sommer e una difesa interista difficilmente superabile.
Nel post-partita, l’allenatore della Lazio ha commentato la prestazione dei suoi con lucidità e realismo: "Ci sono due considerazioni. Una di carattere tecnico, e lì c’è un gap grosso con l’Inter. Caratterialmente però sono contento della squadra: poteva essere una disfatta, ma siamo rimasti in partita e potevamo anche riaprirla. La squadra sta crescendo". Sulla fase offensiva, Sarri ammette: "In questo momento sì, sono soddisfatto. Prima non lo ero".
Spazio anche a qualche riflessione singola e di gruppo: "Guendouzi non lo vedo nervoso, gioca sui nervi, ma nelle ultime partite siamo quelli che hanno preso meno ammonizioni: la mentalità si sta raddrizzando". E sull’arbitraggio, il tecnico della Lazio non le manda a dire: "Il fallo di Lautaro era da ammonizione, si incazzava anche Padre Pio lì. Poi Zaccagni non era neanche potuto rientrare. L’arbitro non ha inciso sul risultato, ma penso che sia ora di noleggiare gli arbitri all’estero, non ne vedo più all’altezza". Quanto agli infortuni, Sarri ha concluso: "Romagnoli ha chiesto un cambio precauzionale, Rovella sta seguendo un programma differenziato".











