Amauri si racconta: "Alla Juve c'è la cultura della vittoria. Mi volevano Roma e Milan"
Amauri si racconta. Dall'arrivo in Italia alle tanti voci di mercato che c'erano nei suoi confronti. L'ex attaccante di Palermo e Juventus è stato intervistato dall'edizione odierna della Gazzetta dello Sport partendo proprio dalla sua esperienza alle dipendenze di Maurizio Zamparini: "Un presidente speciale, esuberante. Mi prese venendomi a prendere a Verona in aereo. In conferenza faceva il pazzo, poi veniva in spogliatoio e ci diceva di non leggere quello che raccontava ai giornalisti".
L'attaccante italo-brasiliano ha raccontato anche un retroscena di mercato molto interessante. In quell'anno infatti c'era l'interesse della Roma nei suoi confronti: "Sì, ma non c’erano solo i giallorossi - ha spiegato -. La Roma mi cercò e Baldini, il vice di Spalletti, mi disse che sarei stato perfetto per fare coppia con Totti e che anche Francesco sarebbe stato contento. Mi voleva pure il Milan: Ancelotti mi aveva messo in cima alla sua lista per il dopo Inzaghi".
Le dinamiche di mercato invece lo portarono alla Juventus dove conobbe "un mondo bellissimo, diverso - ha proseguito Amauri -. C’era una cultura della vittoria difficile da spiegare. Io giocavo in un attacco stellare con Trezeguet, Del Piero e Iaquinta. Conservo ricordi stupendi, su tutti la vittoria col Real. Io segno il 2-0, un sogno











