Dzeko sarebbe un grandissimo acquisto. Ma il condizionale è dato dalla carta d'identità

Edin Dzeko a Firenze è un colpo di livello. Perché il bosniaco, dieci anni dopo la sua prima esperienza in Italia, non ha perso il feeling con il gol. Però non è nemmeno stato straordinariamente continuo: nelle ultime dieci stagioni per sei volte è andato in doppia cifra, per quattro no. Se è vero che il suo gioco non è solamente quello di buttare la palla in porta, ora la carta di identità recita trentanove. Gli anni in cui un sempreverde Antonio DI Natale ha perso la costanza nell'andare in gol, dopo nove stagioni a rendimento da doppia cifra, se non ben oltre i venti.

Dunque sì, Dzeko sarebbe un grande acquisto. Però a quest'età il cedimento anagrafico può arrivare da un momento all'altro. Ammesso e non concesso che Kean sarà il titolare (lo sarà oppure cambierà parrocchia?) ecco che Dzeko non può essere solamente il secondo, messo all'occorrenza quando capita. Serve probabilmente un bomber giovane, che possa magari partire dalle retrovie per poi trovare il proprio ruolo. Uno come Sebastiano Esposito - l'anno scorso all'Empoli, con retrocessione - che è giovane e deve farsi per arrivare in doppia cifra. Uno come poteva essere il Pinamonti di quattro o cinque anni fa, che ora forse farebbe bene come riserva di Kean.

Dzeko arriverà oggi e domani svolgerà le visite mediche. Ma non può essere l'ultimo acquisto del reparto offensivo, troppo legato negli ultimi anni a chi segnava tanto. Fosse stato Kean ora o Vlahovic prima. Dzeko sarà una scelta opportuna? Con Callejon - situazione simile - non andò poi così bene.