Speciale Newcastle: il via libera ai sauditi della Premier scatena le contestazioni. Il racconto

Diciannove club su venti, dunque Newcastle United escluso, hanno chiesto un incontro urgente ai vertici della lega inglese. Sul tavolo l'acquisizione da parte del PIF, il Fondo d'Investimenti Saudita, del club del nord dell'Inghilterra. Le società hanno chiesto lumi sul perché la Premier League abbia fatto dietrofront su una decisione che inizialmente aveva bloccato la cessione dei Magpies al Fondo presieduto dal Principe ereditario Bin Salman.

"Nessuna interferenza"
Nel comunicato emesso al momento della cessione da parte di Mike Ashley del Newcastle, la Premier ha spiegato che non ci saranno interferenze da parte del Governo Saudita nei confronti del club. Una tematica altrettanto discussa e un punto interessante da analizzare: non vi è nessuna normativa nelle regole della lega che prevenga uno stato dall'acquisizione di un club. Diverso è piuttosto il tema che riguarda i diritti umani e anche la pirateria televisiva. Il Ceo di Amnesty International è sceso in campo per contestare l'acquisizione del club da parte del PIF (che la Premier ha considerato separato dal Governo), chiedendo di aumentare le restrizioni su proprietà e dirigenze sul tema dei diritti umani.

L'omicidio Khashoggi
A proposito di diritti umani, urge specificare che, secondo un rapporto dell'intelligente USA diffuso dall'amministrazione Biden dopo averlo declassificato, secondo quanto riferito da media americani, "Bin Salman ha autorizzato l'operazione per 'catturare o uccidere' il giornalista dissidente Jamal Khashoggi, visto come un dissidente e una minaccia al regno". Questa è stata una delle tematiche centrali che ha portato la questioni anche sul tavolo delle organizzazioni umanitarie.

L'ok della Premier e Vision 2030
Quel che arriva dagli uffici della Premier è che, però, PIF e Governo Saudita sono entità separate almeno per quel che riguarda il controllo dei Magpies. Come non-executive president c'è il manager ed economista saudita, Yasir Al-Rumayyan, numero uno anche di Saudi Aramco, nel cda di Uber e della giapponese Softbank. Master ad Harvard negli States dopo studi in patria alla King Faisal University di Alahsa, sotto la sua gestione il PIF ha aperto uffici a Londra, New York, San Francisco ed ha annunciato di aver aperto il portafogli fino a 11 miliardi di prestiti. Sarà lui, almeno al momento, l'uomo di riferimento del Fondo Saudita di cui è alla guida per quanto riguarda il Newcastle. Per il futuro sono attesi grandi cambiamenti anche nel direttivo, per adesso la nuova proprietà intende aspettare che si calmino le acque. Magari rilasciando una prima vera intervista, dove potrà chiarire, come dovrà farlo anche la Premier League, come il PIF presieduto da Bin Salman non sia a lui direttamente collegato per quanto riguarda l'acquisizione del Newcastle United.