Inter, Chivu ha già impiegato quasi tutta la rosa. Ma i nuovi aspettano, e Frattesi riparte

Buona la prima. Espressione abusata, ma valida: Cristian Chivu mette nel dimenticatoio le sconfitte con Udinese e Juventus, la sua Inter riparte dal 2-0 di Amsterdam sull’Ajax. Un successo Champions maturato soprattutto grazie a chi c’era già: il protagonista è Marcus Thuram, ma in generale il tecnico romeno è ripartito dall’ossatura - come uomini e come idee - della scorsa stagione. Con due rilevanti eccezioni: Manuel Akanji, decisamente il più navigato tra i giocatori arrivati dal mercato, e Francesco Pio Esposito, che è un volto nuovo senza essere un acquisto e ha colpito tutti.
E i nuovi? “Non sono scemo - ha detto Chivu -, porto avanti le mie idee cercando di non fare danni”. Tradotto in altri termini: tempo al tempo. Anche per chi scalpita e per ora, ma si parla di quattro partite tra campionato e Champions, ha trovato poco spazio. Akanji a parte, i rinforzi estivi per ora sono in gran parte ancora da scoprire. Non Petar Sucic, che ha comunque rimediato 163 minuti in campo finora. Ange-Yoann Bonny, invece, è fermo a 59’ e ancora più indietro sono Andy Diouf (11’) e Luis Henrique (4’). Tutto fisiologico, almeno per ora.
Frattesi riparte. Non certo un volto nuovo, ma un esordio: è quello di Davide Frattesi, reduce dall’intervento di erniotomia. Dopo essere sceso in campo con la Nazionale, il centrocampista romano ha ritrovato anche la maglia dell’Inter. Pochi minuti, ventuno, in una partita sostanzialmente già decisa: non ha avuto modo di rendersi protagonista. Lo sarà, però, come gli altri nuovi, nelle scelte di un allenatore che dalla potenziale rivoluzione è passato alla più dolce riforma: guardando il rovescio della medaglia, dopo appena quattro partite gli unici giocatori non impiegati da Chivu sono i due portieri di riserva (Martinez e Di Gennaro) e l’argentino Tomas Palacios.
