Milan 1, Rivera 0: l'ex rossonero perde la causa, i suoi cimeli rimarranno a San Siro

Gianni Rivera ha perso la sua causa contro il Milan: i suoi cimeli rimarranno in esposizione al museo di San Siro. La Cassazione, come riportato da Il Giorno, ha deciso dopo che l'ex rossonero aveva rivendicato il possesso di un busto, una maglietta e di immagini e oggetti della sua carriera con il Diavolo. L'ex centrocampista aveva chiesto anche un risarcimento danni "per l’utilizzazione abusiva della sua immagine".

Rivera riteneva "abusiva l’utilizzazione della propria immagine perché fatta senza il suo consenso e a scopo di lucro". Rivera aveva avuto la meglio in primo grado presso il Tribunale Civile di Milano, con il Milan condannato a risarcire 200mila euro, ma i legali del Golden Boy hanno deciso di rivolgersi alla Cassazione, contestando - si legge su calcioefinanza.it - la decisione dei giudici di secondo grado di definire l’area espositiva dello stadio un "museo", facendone quindi discendere in automatico il via libera (garantito dalla legge) a usare immagini e oggetti "senza il consenso dell’interessato". Inoltre, per Rivera, il San Siro Museum ha scopo di lucro, considerato che il biglietto costa 7 euro (tranne che per under 14 e over 65) e che nella stagione 2016-17 ha incassato 2,3 milioni di euro.

L'esposizione per i giudici della Cassazione non è "strumentale a pubblicizzare altre attività della società", mentre il prezzo del biglietto è "di entità modesta" e "ben si giustifica con la necessità di coprire i costi". La lesione della personalità del diretto interessato è nulla per la Cassazione, che anzi sostiene che "se non fosse stato inserito nella storia del Milan, Rivera avrebbe semmai subito un pregiudizio. I cimeli hanno uno scopo culturale, ovvero "far rivivere ai tifosi la gloria dei campioni del passato, posto che i più giovani non conoscono la maggior parte di quei campioni per diretta esperienza, e dunque la mostra serve a farglieli conoscere indirettamente".