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8 febbraio 2004, Totti mima a Tudor il "4, zitti e a casa". La Roma schianta la Juve

8 febbraio 2004, Totti mima a Tudor il "4, zitti e a casa". La Roma schianta la JuveTUTTO mercato WEB
© foto di Filippo Gabutti
giovedì 8 febbraio 2024, 10:29Accadde Oggi...
di Andrea Losapio

L'8 febbraio del 2004, allo stadio Olimpico della Capitale, si gioca Roma-Juventus, ventesima giornata, in un discreto posticipo domenicale. Quella giallorossa è la miglior difesa del campionato, ma dista cinque punti dal Milan capolista che, nel pomeriggio, ha vinto 2-1 contro il Perugia. La Juventus è appaiata ai capitolini a quota 43. Chi perde rischia di salutare definitivamente il treno Scudetto. La cornice è riempita da 75 mila spettatori, in panchina da una parte c'è Capello e dall'altra Lippi.

Le formazioni

Roma (4-4-2)
Pelizzoli; Panucci, Zebina, Samuel, Chivu; Mancini, Dacourt, Emerson, Lima, Totti, Cassano.

Juventus (4-4-2)
Buffon; Thuram, Legrottaglie, Montero, Zambrotta; Camoranesi, Tacchinardi, Conte, Nedved; Di Vaio, Trezeguet.

La Juventus non perde da cinque anni a Roma, ma è una di quelle serate in cui va tutto storto. Dacourt segna il primo gol della sua carriera in giallorosso, nonché il primo dell'incontro. Cassano prende una traversa, Totti spreca una succosa occasione da gol, ma al riposo si va sull'1-0. Totti, all'inizio del secondo tempo, trasforma un rigore per fallo di Montero su Cassano. L'uruguagio viene graziato da Collina la prima volta, ma poi tira un calcio al capitano giallorosso e si guadagna il secondo giallo.

A questo punto in campo entra Tudor. Mancini va via sulla destra e Cassano insacca il cross susseguente a venti minuti dalla fine. Trezeguet avrebbe l'opportunità di riaprire la sfida con un rigore ma Pelizzoli lo ipnotizza, Mancini sguscia via a Nedved e Zambrotta, centrando ancora perfettamente per Cassano che insacca il 4-0 finale prima di "calciare" la bandierina. Nel finale Totti mima a Tudor il gesto dei quattro gol e di andare a casa, l'apoteosi romanista in una serata quasi irripetibile.

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