A.Paganin: "Frattesi, ci sta non essere titolare in un'Inter così competitiva"
A commentare i temi del giorno a TMW Radio, durante Maracanà, è stato l'ex calciatore Antonio Paganin.
Italia, abbondanza di centrocampisti come l'Inter. In questo momento, vedendo Frattesi, come gestire tutti questi nomi all'Inter?
"Sei nell'Inter, squadra che ha vinto lo Scudetto e finale di Champions. L'Inter ha fatto un investimento a lungo termine con Frattesi, avere uno così fa dormire sonni tranquilli. Non ha i galloni da titolare ma ci sta in una squadra di vertice. In questo momento preferirei rimanere all'Inter comunque. Sicuramente durante l'anno si farà almeno il 70% delle presenze, visti gli impegni. Difficile pensare che uno come lui non rientrerà nelle rotazioni. Con tutti questi impegni il rischio infortuni è altissimo. Frattesi è un giocatore da Inter".
Milan invece con problemi a centrocampo dopo l'infortunio di Bennacer. Cosa fare ora?
"Perchè prende troppi gol? Bisogna vedere il lavoro settimanale, che dice tanto su come si prepara la partita. C'è un po' di insofferenza, è troppo palese. E' un problema di tattica individuale su cui ci si lavora in settimana. L'anima di una squadra viene data dal tecnico nel lavoro settimanale. Questo Milan rispetto a Pioli fa più fatica a costruire dal basso, la manovra è meno fluida. Poi Leao deve capire cosa vuole fare da grande, è anarchico e a volte c'è e a volte no".
Ci si sta avvicinando a una fase di transizione in casa Milan a livello di progetto?
"Una forte società alle spalle legittima anche un allenatore all'interno. L'impressione è che dentro qualche vuoto ci sia. Marotta all'Inter ha messo a posto delle caselle e non è un caso che sia ai vertici il club ora. La forza della struttura societaria dà forza a un tecnico, anche nel fare certe scelte. O hai un tecnico con grande personalità, o esponi un tecnico ad avere meno forza, vedi Fonseca e quanto è successo a Roma. Può essere un non-problema, come dice la società, quello di Hernandez e Leao, ma fossi la società gli dico che è la prima e l'ultima volta. La società deve rispondere, e una linea non precisa si ripercuote sui risultati e questo si vede".