Lucchese, ripartire sì: ma da dove? E soprattutto, come? La strada è decisamente in salita

La salvezza sul campo è arrivata, mediante la vittoria del playout, ma a niente è servita perché il fronte societario ha distrutto tutto, e la Lucchese - fallita - non è riuscita a iscriversi al prossimo campionato di Serie C: nessuna domanda di iscrizione presentata, ovviamente, ma risulta questa la cosa meno preoccupante se si guarda al futuro, sul quale regna la più totale incertezza. Anche se le ipotesi per l'eventuale ripartenza ci sarebbero.

Come infatti riporta il sito toscano gazzettalucchese.it, sono due le strade percorribili per il rilancio del club rossonero, con la prima che potrebbe anche prevedere la ripartenza dalla Serie D, ma a una condizione, una potenziale fusione con il Ghiviborgo, che ha chiuso la stagione passata nel Girone E di Serie D (essendo per altro l'unica squadra ad aver battuto sia all'andata che al ritorno il Livorno); ma le trattative non sembrano distese e facilmente percorribili, visto che richiederebbero imprenditori disposti a investire nel progetto, al momento non rintracciabili.

E la seconda opzione? Ripartenza dall'Eccellenza, con l'amministrazione comunale che, assumendo un ruolo attivo nella gestione della situazione, dovrebbe richiedere l'iscrizione in sovrannumero alla FIGC per un club di nuova costituzione, operazione che comporta un investimento iniziale di 100mila euro. Poi, il bando pubblico per raccogliere manifestazioni di interesse da parte di potenziali investitori. Che al momento non si sono palesati.

La strada dunque, come la si guardi, non è delle più semplici.