Espanyol chance per avvicinarsi al Barça, Ancelotti: "Non è il momento di pensare agli avversari"
Alla vigilia del match contro l'Espanyol, alla caccia di punti che accorcino il gap in classifica con il Barcellona, il Real Madrid sta ultimando i dettagli per affrontare al meglio l'impegno di campionato. Ad intervenire in conferenza stampa nel consueto appuntamento alla vigilia Carlo Ancelotti, tecnico delle merengues, che tuttavia è partito da un'altra tematica molto delicata di questi giorni: la possibilità che i giocatori vogliano scioperare per il fitto e folle calendario di questa stagione.
"I giocatori stanno pensando di cambiare il futuro del calcio", ha esordito Ancelotti. "L'importante è riflettere su questo. Che gli organismi, UEFA, FIFA, si rendano conto che i giocatori sono stanchi. Questo è l'obiettivo. Il calendario di questa stagione non cambierà. Soluzioni? Il giocatore non avrebbe problemi a ridursi lo stipendio se ciò significasse giocare meno partite", il pensiero del mister italiano. Mentre riguardo l'eventualità di abbassare lo stipendio come soluzione per il calendario: "Il calcio deve riflettere perché l'obiettivo è giocare meno partite per evitare gli infortuni. Se questo, abbassare il numero di partite, deriva dall'abbassamento dello stipendio? L'obiettivo è giocare meno partite. Se i giocatori giocano meno, non hanno problemi ad abbassare lo stipendio.
Spostandosi sull'impegno con l'Espanyol: "Cosa voglio? Un Madrid che sta migliorando, che sta facendo progressi, che sembra entrare in una buona dinamica". Sulla possibilità di effettuare delle rotazioni rispetto all'uscita di Champions League: "Domani potrebbe essere un buon giorno, ma oggi non è il momento di dirlo".
In campo domani con quattro centrocampisti puri? "È difficile dirlo, ma l'equilibrio è una cosa collettiva che si può fare con due attaccanti o con tre. La Champions League a Parigi è stata con tre attaccanti, ma con un equilibrio perfetto. Avere un centrocampista in più non significa avere più equilibrio. Si può fare con tre o quattro attaccanti. Ora il dibattito può essere: cos'è Bellingham? Attaccante, centrocampista... L'equilibrio può venire dal lavoro collettivo. Lo avremo, senza dubbio".
Sul fastidio che potrebbe provocargli la frase 'il Madrid vince, ma non lo merita': "No, non mi dà fastidio. I tifosi sono contenti. Si può giocare meglio, ma i tifosi sono abituati a un calcio “rock and roll”. Non ci sono molti tocchi. Cerchiamo di rendere felici i tifosi di Madrid. L'ideale sarebbe vincere e giocare bene. Per me, contro lo Stoccarda, a volte abbiamo fatto delle giocate fantastiche". Slittando per un attimo alla Coppa del Mondo per Club e dell'Intercontinentale: "Non è ancora chiaro. Giochiamo quello che ci viene chiesto di giocare. Non siamo concentrati su questo. Siamo reduci dalla Champions League e ora dalla Liga. Fino a dicembre abbiamo molto a cui pensare".
Un giorno buono per avvicinarsi al Barcellona: "Oltre al calendario, ciò che è favorevole è giocare bene e arrivare bene a martedì. Vedere che la squadra sta migliorando, che ha una buona dinamica... Questo è positivo. Dopodiché, la stagione è molto lunga. Non è il momento di pensare agli avversari". Invece in merito alla forma fisica del gruppo: "Non siamo al massimo e questo è normale. Miglioreremo quando la stagione inizierà ad entrare nel vivo delle cose importanti. Per il momento siamo a posto".
Lo stato di Camavinga: "Camavinga è molto vicino (al rientro, ndr). Lavorerà con la squadra la prossima settimana e sta lavorando molto bene. È molto importante per noi. Ci permette di avere più mezzi e porterà molto". Cosa serva per un calcio rock and roll: "Intensità, ritmo... Senza perdere troppo tempo per raggiungere la porta avversaria. Queste sono le nostre caratteristiche. Abbiamo giocatori con molta forza, soprattutto sulla palla, e dobbiamo approfittarne".
Mbappé, Vinicius, Rodrygo e Bellingham tutti insieme in campo può scompensare gli equilibri della squadra: "L'obiettivo della squadra è essere compatta. Se Vinicius, Kylian e Rodrygo pressano e i centrocampisti non avanzano, non è un problema di Vinicius e Mbappé. Per essere compatti, dobbiamo avvicinare le linee. Questo è tutto. Capisco il suo pensiero. Che la mancanza di equilibrio è dovuta al fatto che Vinicius, Mbappé e Rodrygo non funzionano...non è così. Non chiedo loro di fare il lavoro dei centrocampisti e dei difensori. Se voglio difendere non metto loro, ma tre difensori. Purtroppo c'è un lavoro con e senza palla e dobbiamo trovare un equilibrio".
Infine sul ritorno allo schema dell'anno scorso: "È una cosa che stiamo valutando. Ci hanno creato molte occasioni. Contro lo Stoccarda non siamo riusciti a uscire da dietro. Un po' come è successo al Barça ieri, che è costato loro un'espulsione. Anche contro il Real non siamo riusciti a uscire, per due volte. Siamo stati generati perché abbiamo fallito con la palla, non perché non abbiamo avuto equilibrio difensivo nelle transizioni. È perché abbiamo fallito con la palla. Per evitare questo, dobbiamo portare la palla più avanti nel campo il prima possibile. A volte una palla lunga è la soluzione per evitare i problemi".