Mac Allister si racconta: "Nel 2020 stavo per mollare tutto. Mi salvarono mia mamma e De Zerbi"

Intervistato da The Players’ Tribune, il centrocampista del Liverpool e della nazionale argentina campione del mondo Alexis Mac Allister ha ripercorso il suo periodo difficile quando militava al Brighton: “Devo dare un forte abbraccio a mia madre. Senza di lei, niente di tutto questo sarebbe successo. Non sarei un campione della Premier League. Di certo non sarei un campione del mondo. Forse non sapresti nemmeno il mio nome. Nel dicembre 2020, l'ho chiamata su FaceTime e stavo singhiozzando. Ero nel mio appartamento a Brighton, e lei era a casa a Buenos Aires. Avevo perso la testa. Ho detto: "Mamma, non ce la faccio più. Torno a casa. Devo andarmene da qui". All'epoca giocavo a malapena per il Brighton. Era imbarazzante, perché indossavo la maglia numero 10 di un club di Premier League, il sogno di tanti bambini in Argentina, ma non ero nessuno. Il mio nome non contava nulla. Pensavo di essere stato maledetto”.
E ancora su quel periodo: “Noi calciatori diciamo sempre che si diventa uomini molto presto. Ma per altri versi, si è ancora un ragazzo. Chiamavo mia madre su FaceTime ogni giorno, chiedendole come accendere il forno e dove mettere il detersivo. E stando da solo, senza giocare, ci si deprime. Molti non lo sanno, ma quel Natale, senza tifosi negli stadi, avevo già fatto le valigie. Letteralmente , le avevo già fatte. Avevo ricevuto due offerte di andarmene, una dalla Russia e un'altra dalla Spagna, e avevo preso la decisione. Mia madre era tornata a Buenos Aires e un giorno la chiamai piangendo a dirotto, dicendole: "Mi licenzio. Non ce la faccio più””. Ma le mamme sanno sempre cosa dire. Mi ha riportato indietro ai tempi in cui giocavo in giardino ogni giorno con i miei fratelli. All'inizio dell'estate, l'erba era completamente verde, liscia e tagliata alla perfezione, e alla fine dell'estate si trasformava in una pozza di fango marrone a causa dei nostri tentativi di ucciderci a vicenda con scivolate”.
Poi la svolta: “Dopo Natale, a Brighton avevamo così tanti infortuni che non avevano altra scelta che farmi giocare. Credo che un sacco di gente abbia guardato Match of the Day chiedendosi: "Chi è questo Mac Allister? È scozzese? È argentino ? Cosa?! Il ragazzo con la barba rossa?!" Quando ho segnato due gol contro l'Everton nel gennaio 2022, ho sentito che tutto era andato per il verso giusto”.
Con De Zerbi cambiò tutto: “Quando De Zerbi arrivò come nostro allenatore la stagione successiva, pochi mesi prima dei Mondiali, cambiò tutto per me. La cosa principale che mi aiutò a migliorare fu la mia capacità di analizzare il campo, di "profilare" la situazione. Scattare piccole immagini mentali della scacchiera ogni due secondi. Prendevamo Ødegaard come esempio. Per me, è uno dei migliori al mondo in questo tipo di analisi. La sua testa non smette mai di muoversi. De Zerbi mi fece questo regalo e questo migliorò davvero il mio gioco”.
