Sei punti su sei per il Qarabag: calcio offensivo e un allenatore in carica da 17 anni

Il Qarabag continua a sorprendere in Champions League. Dopo l’impresa di Lisbona contro il Benfica (2-3), il club azero ha battuto anche il Copenaghen (2-0), conquistando sei punti su sei e issandosi momentaneamente nella Top-8 della competizione. Un avvio inatteso, paragonabile al Brest della scorsa stagione, ma con una differenza sostanziale: quello del Qarabag non è un nome nuovo nelle coppe europee.
Dal 2017, quando diventò il primo club azero a disputare la fase a gironi di Champions, ha collezionato esperienze importanti, soprattutto in Europa League e Conference. Dodici volte campione nazionale, il club è oggi il simbolo calcistico dell’Azerbaigian; nonostante la sua città d’origine, Agdam, sia stata distrutta durante il conflitto nel Nagorno-Karabakh, la squadra gioca stabilmente a Baku.
La continuità porta il nome di Gurban Gurbanov, 53enne tecnico in carica dal 2008, e di alcuni giocatori simbolo. Tra questi, Abdellah Zoubir, ex Lens, che a 33 anni sta vivendo il sogno di una vita: giocare in Champions. Già decisivo con un assist a Lisbona e un gol contro il Copenaghen, il francese è diventato miglior marcatore e assistman della storia del club. "Scoprire la Champions a quasi 34 anni? È un sogno da bambino. Dieci anni fa ci avrei riso sopra", ha ammesso. Il Qarabag non intende però rinunciare al suo calcio offensivo. "Non ci metteremo a difendere a cinque nemmeno contro Chelsea", ha promesso Zoubir. Una filosofia che ha già fatto tremare il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso e che oggi spinge il club azero a vivere il suo momento più luminoso.
