United, Mainoo e Zirkzee scontenti. Amorim: "Con i Mondiali alcuni chiederanno di andarsene"
"Non so cosa succederà a gennaio". Ruben Amorim, allenatore del Manchester United, comincia a fare i conti con le possibili conseguenze generate dalla scontentezza di alcuni giocatori presenti nella rosa a pochi mesi dalla finestra di mercato invernale. Tra gli esempi più eclatanti ovviamente Kobbie Mainoo, centrocampista inglese che avrebbe voluto lasciare i Red Devils per andare in prestito altrove per trovare maggiore spazio e risaltare in ottica Mondiali, così come Joshua Zirkzee finito come ultima scelta in attacco e limitato finora a 5 presenze da subentrato.
"Può succedere di tutto, anche nel nostro club. Sapete che ci sono i Mondiali, alcuni giocatori non stanno giocando e chiederanno di andarsene, quindi devo gestire tutto", ha ammesso Amorim in conferenza stampa ieri, ad un giorno di distanza dalla sfida contro il Nottingham Forest. Ma a gennaio non ci saranno sole uscite: "Poi vogliamo portare giocatori che potrebbero avere un grande futuro al Manchester United. Non vogliamo comprare qualcuno solo perché a dicembre pensiamo di aver bisogno di quel tipo di giocatore per l’immediato. No, vogliamo acquistare calciatori di cui sappiamo che non dovremo cambiare spesso. Questa è la nostra idea".
E ha aggiunto: "Quindi non so cosa accadrà, ma ovviamente pensiamo a come possiamo migliorare la squadra, e a gennaio, con la finestra aperta, potremo fare qualcosa". In questa stagione, però, i Red Devils non potranno mancare la partecipazione alle coppe europee in ottica investimenti ma non solo: "Abbiamo bisogno di andare in Europa, per tutto. Immaginate per me avere Kobbie Mainoo con i minuti che ha giocato finora: ha bisogno di più partite affinché io possa fare rotazioni. Con una sola partita a settimana è davvero difficile: devo togliere uno di quelli che stanno giocando per mettere un altro. Quando hai più partite, puoi dividere, puoi gestire il gruppo in modo diverso".
Di fronte ai giornalisti, Amorim ha provato a rassicurare gli scontenti del progetto, spiegando che hanno comunque un ruolo specifico in stagione. Come lo ha iniziato ad avere Casemiro: "Innanzitutto, loro capiscono: io dimostro che chiunque può giocare, e tutti devono fare le stesse cose. Non nello stesso modo, ma ci sono alcune cose che, indipendentemente dal tuo nome, devi fare per giocare nel Manchester United. Cerco sempre di spiegare ai giocatori che non stiamo giocando solo per oggi, o solo per quest’anno, ma anche per le prossime stagioni. Così sentono di far parte di un percorso, di qualcosa di più grande di una singola partita o stagione. Fanno parte del nostro cammino".
E ha concluso con l'esempio dell'ex centrocampista del Real Madrid: "Mostro loro anche che Casemiro non faceva parte dell’undici titolare: era dietro, poi ha lottato. Ha conquistato il posto, e se conquisti il posto, giochi. Penso che questo li aiuti a capire che sto cercando di essere giusto, e che loro fanno parte di qualcosa di molto speciale, che per noi è davvero importante".











