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Yamal, l'ex tecnico: "È un talento grandioso ma va guidato. Uno così non può durare 2/3 anni"

Yamal, l'ex tecnico: "È un talento grandioso ma va guidato. Uno così non può durare 2/3 anni"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 12:27Calcio estero
di Niccolò Righi

Ai microfoni di TuttoMercatoWeb ha parlato in esclusiva l'ex tecnico della Masia del Barcellona Oscar Lopez. Lo spagnolo è stato all'interno delle giovanili blaugrana dal 2017 e il 2024 e nelle ultime tre stagioni ha guidato l'Under 19 di Lamine Yamal, Cubarsì, Fermin Lopez, eccetera. Queste le sue parole: "Penso che il segreto stia soprattutto nell’approccio. Noi vogliamo formare uomini prima che calciatori, vogliamo insegnare ai ragazzi i principi e dargli un esempio di vita. Noi già sappiamo, e lo sanno anche loro, che la maggior parte di essi ha la tecnica e il talento per arrivare al top, ma spesso non basta”.

Ma secondo lei questo talento come si coltiva?
“Penso che il talento sia insito in ogni calciatore e il nostro obiettivo è stimolarlo attraverso il lavoro. Poi è chiaro: non tutti i giocatori hanno il talento di Lamine, però con il duro lavoro anche altri possono fare la sua carriera”.

Tutti i migliori talenti del Barcellona (e non solo) sono passati da lei: ce li racconta?
“Due anni fa soprattutto ho avuto tanti giovani che poi sono passati in prima squadra. Tra questi uno che mi ha particolarmente stupito è Marc Casadó. È un ragazzo che ha dovuto lavorare tanto, anno dopo anno, per arrivare lassù. La sua mentalità è forse il suo più grande punto di forza perché è riuscito a migliorare di anno in anno e alla fine ha raggiunto il suo obiettivo. Marc è sicuramente uno dei giocatori più professionali che ho avuto. Lamine è un caso diverso. Già a 13-14 anni si vedeva che cresceva ad una velocità spaventosa, diversa da tutti gli altri”.

Non a caso appena 18enne e si parla già di Pallone d’Oro…
“Magari quest’anno no, ma in futuro ci riuscirà sicuramente perché è diverso da tutti gli altri. La cosa importante ora è proteggerlo e guidarlo in un mondo che rischia di essere molto complesso da saper gestire a livello psicologico se si ha 18 anni…”.

Negli ultimi giorni, infatti, sono emersi una di aspetti extra campo che forse ne rappresentano il pericolo numero uno.
“Lamine è un ragazzo che a 18 anni ha la possibilità di entrare in contatto con tantissime persone a livello mondiale e quindi è facile perdersi. In questo contesto diventano fondamentali gli insegnamenti della famiglia, di coloro che lo gestiscono e del suo allenatore Hansi Flick. Un giocatore con un talento così grandioso non può durare 2-3 anni”.

È pronto per raccogliere la maglia numero 10 del Barcellona?
“Sono certo che il numero 10 non sarà pesante, per lui sarà un numero come un altro. Credo che forse sia una scelta che sembrerà più importante ai tifosi di quanto non lo sia per Lamine”.

Qui l'intervista completa.

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