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Furlani dice tutto sul Milan, Pioli tra futuro e campo. Leao resterà, i dubbi sono altri

Furlani dice tutto sul Milan, Pioli tra futuro e campo. Leao resterà, i dubbi sono altriTUTTO mercato WEB
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sabato 30 marzo 2024, 00:49I fatti del giorno
di Lorenzo Di Benedetto

Parola a Giorgio Furlani, amministratore delegato del Milan, che ha detto tutto sul presente e futuro dei rossoneri, a cominciare da Stefano Pioli: "Pioli al Milan ha una storia decisamente positiva, ha riportato la squadra in Champions e ha vinto lo scudetto. Spesso viene criticato ma ha fatto risultati importanti. Nessuno dalla società ha mai parlato di panchina a rischio. Ora sarebbe ingeneroso valutarlo in base al futuro percorso in Europa League o all’esito del derby, per quanto importante siano".

Futuro certo per Leao, con Furlani che ha affermato: "Rafa ha una clausola rescissoria da 175 milioni ma prima ancora ha il desiderio di restare al Milan. Qui sta benissimo, dovrebbe essere lui a chiederci di voler andare ma non vuole proprio. Lunga vita a Leao al Milan". Meno certezze invece su Theo Hernandez e Mike Maignan: "Hanno un contratto fino al giugno 2026. Si parla di vendere o comprare ma spesso sono i giocatori a decidere del loro futuro. Theo e Mike sono due campioni, speriamo restino con noi il più a lungo possibile e facciano ancora la differenza".

Parole poi anche sull'inchiesta partita nelle scorse settimane. Nessuna preoccupazione, parola di Furlani: "La temiamo zero, il proprietario del Milan è RedBird dall’agosto del 2022. Elliott ha concesso un vendor loan che è uno dei tanti modi possibili per concludere un’operazione di questa portata. Non c’è niente di nascosto, è tutto molto trasparente, i fatti sono facilmente verificabili. Giusto che le autorità facciano il loro dovere, rimaniamo pienamente collaborativi. L’unico desiderio è che si faccia in fretta, nell’aria è inevitabile un po’ di fastidio".

Infine il capitolo Ibrahimovic e il potere decisionale dello svedese: "A livello formale Zlatan non ha deleghe con cui poter decidere, ma il nostro approccio al lavoro non è “formalistico”. C’è un gruppo che opera e decide in piena collegialità. Il mio rapporto con Ibra è fantastico e sono fortunato ad averlo vicino, è curioso, conosce tante realtà e sa che cosa è il calcio di oggi. Siamo complementari, lui è uomo di campo, io un manager. Io non posso parlare a Maignan con il suo stesso linguaggio".

La risposta di Pioli in conferenza stampa sul proprio futuro: "Ci sono 10 partite di campionato e speriamo 5 di Europa League che saranno tutte importanti. Quella più importante, intanto, è quella di Firenze. Ci sta che in queste due settimane si parli molto del futuro, come è stato fatto anche durante tutta la stagione. Ma io non devo pensare al futuro, devo pensare a domani e a questi 60 giorni per rendere questa stagione la più positiva possibile. Fino ad ora, sono giudizi parziali e non completi. A fine stagione ti dirò cosa vorrei fare e cosa non vorrei fare l'anno prossimo. Non pensiamo al derby o alla Juve, ma alla Fiorentina".

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