Il sicario non va più a bersaglio: il rendimento di Sorloth preoccupa l'Atletico Madrid
Il Sicario sembra aver finito le munizioni. Alexander Sorloth, il gigante norvegese dell’Atletico Madrid, sembra aver perso quella freddezza e incisività che lo avevano reso una delle armi di Simeone nella scorsa stagione. Doveva essere l’anno della conferma, ma finora il suo impatto è stato tutt’altro che decisivo.
Nella stagione 2024/25, riporta As, Sorloth era stato il miglior subentrante tra i cinque principali campionati europei, con 12 reti realizzate scendendo in campo a partita in corso, un record che lo aveva incoronato come "miglior dodicesimo uomo" del XXI secolo. Oggi, invece, la sua presenza in campo è evanescente: 433 minuti giocati, appena due gol e un’efficacia sotto porta del 30% appena, troppo poco per un centravanti di peso, alto 1,95, a cui il Cholo ha dato il soprannome di El Sicario.
Il tecnico argentino lo utilizza spesso per il suo lavoro sporco: far salire la squadra, attirare i centrali avversari per liberare Julián Álvarez, autore di 7 gol. Ma quando arriva il momento di finalizzare, Sorloth manca di precisione e cattiveria. I mormorii del Metropolitano crescono a ogni occasione sprecata. Neppure il ritrovato legame con Baena, compagno ai tempi del Villarreal con cui formava una coppia affiatata, è bastato a risvegliarlo. Nonostante le voci estive, Sorloth ha ribadito la sua volontà di restare all’Atlético. Ma se non ritroverà presto la mira, rischia di restare solo un’ombra del killer d’area che fu.











