Serbia, parla il neo CT Paunovic: "Mondiali? Per altri compito difficile, ma ho una certezza"
I primi passi da tecnico li ha mossi proprio con la Serbia, anche se tra le giovanili (U18-19-20). Vissute diverse panchine in giro per il mondo come Chicago, Tigres e Real Oviedo - tra le altre -, Veljko Paunović ha raccolto la sfida di allenare la Nazionale maggiore, possibilmente verso la qualificazione ai Mondiali 2026. Ritenuta da molti come una missione impossibile, visto che i risultati dipenderanno anche dagli altri, ma il neo CT proverà a smentire gli scettici.
"Dalla fine del 2015, sono passati quasi dieci anni da quando non ero più nel Centro sportivo di Stara Pazova", ha raccontato ai canali ufficiali della Federcalcio serba per presentarsi. "Mi sento bene come allora. Tanti bei ricordi… sono un po’ emozionato. Sono felice di vedere nel Centro sportivo persone con cui ho collaborato in passato, che sono ancora nella Federazione, e che abbiamo l’occasione di essere di nuovo parte di una missione comune e di un nuovo compito", ha esordito visibilmente emozionato.
Com'è nata la possibilità di allenare la Nazionale lo racconta lo stesso protagonista: "Le occasioni non scelgono mai il momento, ma questa è arrivata proprio quando la posizione del commissario tecnico era vacante. Io avevo appena concluso un progetto e si è aperta questa possibilità. Non c’era molto tempo, la decisione doveva essere presa in fretta. Le tessere del puzzle si sono unite. Il mio dovere era rispondere alla chiamata il più velocemente possibile, venire a Belgrado e mettermi a disposizione della nazionale".
Sulle potenzialità della Serbia, nella speranza di strappare il pass per i Mondiali: "Agli occhi del pubblico questo è un compito difficile, ma so che c’è un gruppo di ragazzi che sa come si vince e come navigare in acque movimentate. Questo mi dà sicurezza: costruiremo unità e tutto ciò che serve per il successo. Proviamoci con tutto il cuore", la chiosa di Paunovic.











