Felipe Anderson, oro della Lazio. Soprattutto quando venduto al West Ham (e poi ripreso)

Felipe Anderson è arrivato a Roma con sei mesi di ritardo. Perché nel gennaio del 2013, ben dieci anni fa, sembrava già fatta con la Lazio quando la Doyen Sports Investments fece saltare tutto. Si trattava di un fondo di investimento che deteneva una quota molto alta - il 50% - del cartellino del calciatore, con i biancocelesti che lo volevano subito, mentre una terza parte nicchiava. Probabilmente anche a causa di questa influenza la FIFA ha deciso di mettere al bando certe pratiche che, soprattutto in Sudamerica, sembrava diventare prassi. In ogni caso, sei mesi più tardi - e con un altro contenzioso con la Doyen - Felipe Anderson arrivò alla Lazio.

E non si può dire che non sia stato un grande acquisto, sia allora che adesso. Cinque anni alla Lazio nella sua prima esperienza, 34 gol fatti e la cessione al West Ham per 48 milioni. La più alta in casa biancoceleste, anche perché Felipe sembrava davvero un calciatore in grado di cambiare gli equilibri, con le sue accelerazioni. Non sarà così in Premier League, perché dopo una buona stagione con 9 reti gli Hammers si afflosciano e lui di conseguenza, siglando un solo gol nella stagione successiva.

Così, dopo solo due stagioni a Londra, il ritorno alla Lazio. Gratis ma con il 50% della futura rivendita che, probabilmente, non avverrà mai. Felipe Anderson è uno dei protagonisti della stagione super positiva della banda Sarri, potendo giocare sia sull'esterno che come centravanti, spesso utilizzato al posto di Immobile. Un decennio fa ne aveva venti, oggi invece compie 30 anni.