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Marani su Tuttosport: "Mancini ha già vinto e per questo gli siamo profondamente grati"

Marani su Tuttosport: "Mancini ha già vinto e per questo gli siamo profondamente grati"TUTTO mercato WEB
domenica 11 luglio 2021, 09:08Rassegna stampa
di Daniel Uccellieri

"Perché Mancini ha già vinto", scrive il giornalista Matteo Marani questa mattina su Tuttosport:"La lunga rinascita dell’Italia, iniziata tre anni fa, ha stasera la possibilità di rendersi più concreta a Wembley, nello stadio della leggenda, in cui la nostra Nazionale ha battuto due volte - con Capello e Zola - gli inglesi. Quello dell’Italia di Mancini è stato un cammino lungo, in salita, con un entusiasmo che è cresciuto di mese in mese, di partita in partita, ed è esploso nell’euforia generale di questo Euro 2020. Ventidue milioni di tifosi davanti al video per la semifinale contro la Spagna sono un trionfo nel trionfo, con consenso e apprezzamento che poche Nazionali hanno avuto in 111 anni di storia. L’esclusione dal Mondiale del 2018 è un’onta che resterà a lungo, ma possiamo finalmente guardare indietro tirando un sospiro di sollievo. Il ct ha sbagliato poco, quasi nulla in tre anni di incarico. Da quando venne scelto dall’allora subcommissario Costacurta, il Mancio ha attuato la sua rivoluzione silenziosa: ha aperto ai giovani, ha puntato sulla qualità del gioco, ha mediato tra esperienza e freschezza, ha unito e compattato il gruppo con una leadership serena, però al tempo stesso ferma. Si è mostrato autorevole e mai autoritario, visionario e mai velleitario. Il prolungamento del contratto al 2026, prima che l’Europeo iniziasse, è stata l’ultima, preziosa iniezione di fiducia di Gravina.

Dopo 33 partite senza sconfitte, un filotto che in oltre cento anni di storia non era riuscito a nessun altro allenatore, le cose da dire su Mancini sono rimaste poche. Oggi è come se la sua maturità fosse compiuta, assoluta e distesa, con una serenità che trasmette a chi gli sta attorno. Mancini non è divisivo, non mostra i muscoli, il ghigno inferocito, le parole di guerra. Parla in modo moderato, sorride, è un uomo compiuto, nel momento migliore della carriera. Al rumore dei nemici ha preferito condivisione, coraggio delle idee, rispetto, dialogo e partecipazione di tutti, esaltando il talento di ciascuno e non escludendo nessuno. Ancora prima discendere in campo, questo gruppo ha già vinto per l’umanità che ha mostrato, dalla vicenda Spinazzola agli abbracci in panchina. E per questo siamo profondamente grati a Mancini".

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