A gennaio la sentenza su Pogba, tra 30 milioni di euro risparmiati e l'idea risoluzione

La Juventus continua ad attendere il definitivo pronunciamento del Tribunale Antidoping su Paul Pogba, atteso per gennaio. Dalla Procura del CONI è stata chiesta una sospensione di 4 anni ai danni del Polpo, il massimo previsto per un caso del genere. E, scrive Tuttosport, la letteratura di processi analoghi non lascia troppo spazio agli slanci ottimistici.

Dal 6 ottobre, giorno in cui le controanalisi hanno dato conferma agli esami dell'11 settembre, il suo stipendio è stato sospeso dalla Juventus e portato al minimo federale. In caso di condanna, che sembra probabile ai più, il bilancio bianconero si alleggerirebbe di 30 milioni di euro, qualcosa meno, per gli anni in cui è sotto contratto il Polpo. E tra l'altro il vantaggio del Decreto Crescita potrebbe venir meno se il francese, con la Juve, decidesse di risolvere sorprendentemente prima di giugno.

Un accollo che non peserebbe comunque sulle casse del club ma sul calciatore: quella che porta alla risoluzione sembra la via più favorevole per tutti, visto che Pogba in caso di condanna si assicurerebbe una buonuscita mentre la Signora avrebbe la garanzia di non dovere più nulla a lui pure qualora dovesse arrivare un ribaltone del TAS.