De Rossi: "Oggi ho vacillato. Lo striscione, il coro col mio nome... Mi sono emozionato"

Un'altra vittoria per la Roma di Daniele De Rossi, che ha battuto 1-0 il Sassuolo nel match della 29esima giornata di Serie A. Il tecnico ha commentato ai canali ufficiali del club giallorosso: "Sono partite che rischi di non vincere, non sei magari brillantissimo ma portarle a casa cambia tutto. Abbiamo visto la classifica prima della partita, l'abbiamo vista adesso ed è un'altra musica. Un paio di mesi di lavoro forti, con tante partite, tante emozioni e tanti viaggi, chiuderlo per il momento con una vittoria era troppo importante", riporta vocegiallorossa.

Tutto perfetto?
"Alla fine abbiamo creato le nostre occasioni e ne abbiamo concessa una troppo grande. Poi per il resto abbiamo gestito bene il possesso, anche se ci mancava il guizzo per trasformarlo in azione offensiva. Però nelle squadre di calcio ci sono anche giocatori fortissimi come Pellegrini che decidono la partita. A Roma ne abbiamo visti passare tanti".

Ora la sosta.
"Ci serve perché dopo due mesi avevamo bisogno di respirare. Siamo subentrati esattamente due mesi e un giorno fa, abbiamo fatto tutto quanto di corsa, abbiamo cercato di fare quello che altri fanno in anni. Avevamo bisogno di una settimana senza partite anche se ci piace questa adrenalina qui, però ci permetterà di recuperare qualche giocatore che sarà fondamentale".

Due mesi, qual è il bilancio emotivo di Daniele De Rossi?
"Emotivo... oggi ho vacillato. Perché tra lo striscione, l'inno, il coro col mio nome...non che non sia abituato perché queste accoglienze me le hanno sempre riservate. Però sotto un'altra veste, in un momento comunque importante della nostra stagione, al di là di quello che passa per la mia testa, sono stato tanto emozionato e felice".

La vicinanza di Dan Friedkin.
"Lo abbiamo detto mille volte. Ieri abbiamo parlato io, lui e Ryan un'ora. Parliamo di tutto, c'è un contatto frequente su qualsiasi cosa e ogni volta che c'è mezza cosa che chiedo mi viene messa a disposizione. Questo è il modo ideale per lavorare non per me ma per qualunque allenatore, una società vicina. Parlo di Maurizio Lombardo, di Lina (Souloukou ndr), tutte persone che mi stanno dando una mano perché sanno che sono entrato pronti via in una squadra così grande e con poca esperienza. Ne avevo bisogno, per fare le cose belle che abbiamo fatto finora, da solo non le avrei fatte. Avevo tanto bisogno del mio staff, dei giocatori che dessero tutto e della società che mi spalleggiasse".