FOCUS TMW - Empoli, cresce il costo del personale. Ma Vicario e Baldanzi sono plusvalenze

Il classico viaggio nei bilanci dei club di TuttoMercatoWeb deve fare i conti con una situazione disastrata, soprattutto dall'assenza delle plusvalenze. Mai come adesso i club sono indebitati e devono fare i conti con stipendi troppo alti e un'operatività che è ai minimi storici

EMPOLI

Equilibrio è la parola chiave per la famiglia Corsi. Il loro Empoli galleggia sempre in una bolla di sostenibilità, per evitare spese pazze e provare a piazzare, qui e là, sia talenti che plusvalenze. Succederà probabilmente con Vicario, ma anche con Baldanzi e in rampa di lancio c'è Fazzini. Nel 2022 c'è stato un risultato da 3,5 milioni di perdita, sì, ma influenzato soprattutto dalle quote d'ammortamento (da 4,1 milioni) dell'esercizio.

I diritti televisivi Il valore della produzione è di 70 milioni, le plusvalenze sono da 26,2, mentre le tv hanno dato all'Empoli circa 30 milioni nello scorso anno. Quindi è evidente che gli azzurri siano - come molti club - attaccati fortemente alle televisioni, visto che del fatturato caratteristico è formato al 66% dai diritti (circa 30 su 44). Ovviamente gli spettatori e le altre sponsorizzazioni chiudono il conto.

I costi Cresciuto molto sia il costo del personale, da 22,4 milioni a 36,6, mentre gli ammortamenti - quasi nulli nel 2021 - sono cresciuti di 10 milioni. L'Empoli non può certo avere stipendi molto inferiori ai 35-36, che significherebbe comunque spendere circa l'85% del fatturato caratteristico solamente nei calciatori. Ovviamente le plusvalenze aiutano a rimanere in linea di galleggiamento.

Altre cessioni
L'impatto economico delle plusvalenze è di 26,2 milioni, mentre gli acquisti sono arrivati a 21,9 fra Vicario, Cacace, Henderson e Stojanovic. Ceduti invece Ricci, Asllani e soprattutto Mattia Viti, dopo però la chiusura dell'esercizio 2022. Questo ha permesso di fare cassa e fare fronte alle varie scadenze che erano state posticipate.