Pioli trema, Berardi e il Sassuolo possono decidere di nuovo le sorti di un allenatore del Milan

Stefano Pioli sta guardando alla partita tra il suo Milan e il Sassuolo con una punta di timore. Sì, perché alla mente di più d'uno è balzata quella partita del 2014 (si giocava però al Mapei Stadium e non a San Siro come questa volta) e all'allora allenatore rossonero in bilico Max Allegri che vide scivolare via la propria panchina a causa di Domenico Berardi, allora poco più che un promettentissimo ragazzino di talento, e dei quattro gol che mise a segno in quella sfida.

Nove anni dopo, sempre d'inverno, il Diavolo di Pioli, in crisi, ospitava un Sassuolo anch'esso in difficoltà: vinsero 2-5 i neroverdi, ancora a segno Berardi che nel frattempo ha avuto la febbre venerdì ma alle ore 18 di sabato prossimo è atteso regolarmente sul rettangolo verde. Al Milan di oggi c'è un clima pesante, ricorda La Gazzetta dello Sport nell'articolo dedicato al tema, e i compiti di Pioli saranno di motivare i top, di trovare i fedelissimi sui quali puntare, ma anche di mettere a punto una nuova difesa che mischi il ragazzino Simic e il veterano Kjaer. Il mantra del tecnico per uscire dal fango, però, è uno solo: lavoro. D'altronde in crisi col Milan ci è già entrato e finora ha sempre saputo uscire.