Dopo l'Iran, anche Haiti senza tifosi al Mondiale? È nella famosa "lista nera" di Trump
La prossima Coppa del Mondo sarà un evento destinato a catalizzare l’attenzione globale anche per le continue "interferenze" di Donald Trump, presidente degli Stati Uniti noto per le sue "uscite" imprevedibili e per la volontà di influenzare anche le grandi manifestazioni sportive.
Lo scorso giugno, Trump ha firmato una legge che vieta l’ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di 19 Paesi. Tra questi c’è anche Haiti, che ha conquistato il pass per il Mondiale per la prima volta in 52 anni. La conseguenza immediata è drammatica per i tifosi haitiani: non potranno seguire la propria nazionale negli stadi americani. Solo i giocatori, i familiari stretti e lo staff tecnico potranno viaggiare negli Stati Uniti grazie a un’eccezione prevista per gli eventi sportivi. Una restrizione simile riguarda l’Iran, anch’esso qualificato per la competizione e colpito dalle stesse regole.
Per Haiti, si tratta della seconda apparizione mondiale dopo quella del 1974 in Germania Ovest. L’impossibilità di avere il sostegno dei propri tifosi rappresenta un duro colpo emotivo per la squadra, che dovrà affrontare un percorso già complicato senza il calore proveniente dalla tribuna. La decisione dell’amministrazione americana rischia di creare una situazione unica nella storia della Coppa del Mondo, complicando l’esperienza di un evento già ricco di sfide logistiche e sportive.
Il Mondiale 2026 si avvicina e, mentre sul campo le squadre si preparano, fuori dal terreno di gioco le questioni politiche potrebbero già incidere sul clima della competizione.













